Calcio Eccellenza. 6° posto e finale di Coppa Italia: stagione positiva per il tecnico Ivan Cirinà

Calcio Eccellenza. 6° posto e finale di Coppa Italia: stagione positiva per il tecnico Ivan Cirinà

25 Maggio 2017 Off Di Redazione GuilcerSport 1

Iniziamo da oggi una serie di interviste con i consuntivi della stagione appena conclusa con i protagonisti dei diversi campionati. Il primo ospite di Giuseppe Sotgiu(che ringraziamo per la collaborazione) è il tecnico Ivan Cirina’ che ha guidato l’Atletico Uri nel campionato di Eccellenza. Per il prossimo torneo il bravo mister non allenerà più la compagine sassarese e aspetta eventuali chiamate.

SCHEDA
Ivan Cirina, tecnico di Ossi, ha appena chiuso la sua esperienza all’Atletico Uri, dopo aver allenato precedentemente Torres, Usinese, Taloro, Ploaghe e Castelsardo. Si tratta di uno degli allenatori più preparati e stimati nel calcio isolano. Oltre alla professionalità, le sue doti umane sono note a tutti quelli che lo hanno conosciuto o in qualche modo ci hanno avuto a che fare. Quest’anno la sua squadra ha chiuso il campionato al sesto posto e ha centrato la finalissima di Coppa Italia, persa 2-1 contro la corazzata Tortolì di mister Loi. Proprio in quella finale si è potuto apprezzare il gran lavoro di mister Cirina’ che con una rosa ristretta, ha tenuto testa per tutta la partita agli ogliastrini seppur giocando in 10 uomini da metà del 1° tempo per l’espulsione di Onali. Dopo essere passato in svantaggio dopo pochissimi minuti, l’Uri è riuscito a pareggiare con Piras nel 2° tempo e ha addirittura fallito con Chelo il calcio di rigore del possibile vantaggio. Immediatamente dopo è arrivato il gol di Vignati che ha deciso la partita, ma la formazione di Cirina’ è uscita a testa altissima dal campo, grazie ad una ottima organizzazione di gioco e una invidiabile condizione atletica ottima.

L’INTERVISTA.
Intanto grazie a mister Cirina’ da tutta la redazione di Guilcersport per la disponibilità a concederci questa intervista.

Partiamo dalla stagione di Eccellenza appena conclusa. Il Tortolì ha stravinto il campionato, il Castiadas ha pagato un avvio disastroso, dove vari problemi calcistici e non, hanno limitato il rendimento della squadra di Graziano Mannu(poi sostituito da Mister Scotto), il Budoni a dicembre ha messo il turbo e il Calangianus ha recitato un ruolo da protagonista. Il tuo Atletico Uri purtroppo non è riuscito ad inserirsi nella corsa play off. Raccontaci questo campionato.

Grazie dell’ospitalità, per me è sempre un piacere essere vostro ospite. Il campionato di Eccellenza appena concluso è stato veramente interessante, intenso e difficile come da tempo non succedeva, anche se la corsa al 1° posto è stata chiusa dallo stratosferico Tortoli. Il responso dei play-off e soprattutto dei play-out, con le relative retrocessioni ,è rimasto in bilico fino all’ultima giornata.

Verdetti sono giusti secondo te?

Il Tortoli del “condottiero” mister Loi ha meritato di andare in serie D, frutto di una programmazione perfetta fatta di scelte azzeccatissime in fase di mercato, con un budget che poche altre squadre nel girone potevano permettersi. Compagine che ha accompagnato la vittoria del campionato con la vittoria della Coppa Italia e super coppa…storico “Triplete”. Dietro il Budoni ha meritato di rappresentare la Sardegna nei play-off nazionali, la svolta nel mercato di riparazione con acquisti mirati che hanno fatto la differenza, rispetto all’ottimo Calangianus che secondo me con il bomber Pulina avrebbe fatto ancora meglio, e del buon Castiadas che ha pagato le incertezze iniziali e il trambusto di Dicembre. Poi una volta assestatosi, l’infortunio di Cocco ha complicato di nuovo le cose. Il Tergu ha fatto un gran campionato, mettendo in mostra un calcio divertente, anche se la rosa un po’ corta e la scelta di puntare sui giovani ha fatto sì che nelle ultime 5 gare perdesse terreno dalle corazzate che poi hanno fatto i play-off, ma il 5° posto è un ottimo risultato.

Questo al vertice, e per il resto del torneo?

Dietro, dalla 7a alla penultima piazza. nulla è stato scontato. Solo il Bosa ha mollato nelle ultime 2 gare, ma la rosa era veramente incompleta anche se fino alla fine ha comunque fatto ottime prestazioni. Anche l’Ilva ha lottato fino al 90° dell’ultima gara per salvarsi ma il livello era alto ed infatti 2 ottime squadre come Orrolese e La Palma hanno dovuto fare i conti con i play-out decretando la retrocessione della squadra di Antinori che ad inizio stagione era data come outsider.

Abbiamo assistito a un finale da brivido per molte squadre…

L’ultima giornata è stata interessantissima , 8 squadre invischiate nella lotta per non retrocedere complicata dall’ottimo girone di ritorno del Valledoria e dalla voglia di rimanere in Eccellenza del Tonara, dove l’inserimento di Del Rio e Spanedda hanno fatto fare il salto di qualità. Ed ancora Ferrini e Monastir che nelle ultime gare hanno fatto punti in campi tostissimi come Castiadas e Gavoi(per citarne alcuni). Questo ha fatto sì che società’ ormai tranquille come Taloro e Ghilarza facessero gli straordinari nell’ultima gara della stagione con la salvezza che quest’anno ha un gran valore proprio per la difficoltà del campionato veramente livellato, dove tutte le squadre erano ben organizzate e avevano in rosa giocatori di gran livello e fuoriclasse.

A chi ti riferisci in particolare..

Per citarne qualcuno Mesina, Fanni, Mele, Ferraro, Argiolas, Cirina, Porcu, Siazzu e Mattiello.

Un giudizio sul campionato della tua squadra..

Il campionato dell’Atletico Uri è’ stato positivo soprattutto se lo si guarda sotto il profilo della costruzione di squadra. Partiti con un attacco boom Borrotzu-Chelo-Carboni ci si è ritrovati già da subito solo con Chelo supportato da giovani interessanti come Enrico Delogu, Pinna e soprattutto Mura(pronto per la serie D). Se si considera poi il grave infortunio di Chelo(frattura dello allo scafoide), che lo ha limitato fino a dicembre, si capisce che la difficoltà erano troppo elevate per competere con le prime della classe, anche perché Tedde ha avuto un anno sfortunato con stiramenti continui e Silvetti, uomo che comandava la difesa e leader nello spogliatoio, si è rotto i legamenti del ginocchio ad inizio campionato e per sostituirlo abbiamo puntato su 2 giovani come Fadda e Erittu. Due ragazzi che hanno fatto benissimo, ma comunque abbiamo perso in esperienza. Stesso discorso per il portiere dove dopo la partenza di Frau si è puntato su Sotgia(’97) che ha disputato un campionato al di sopra delle aspettative. Credo di aver comunque disputato un buon campionato con un 6° posto che acquisisce valore associato alla bellissima quanto sfortunata finale di coppa persa 2-1 nel finale di gara contro l’inaffondabile Tortoli. Tutto questo mi fa’ considerare l’annata in maniera molto positiva e inoltre credo di aver lasciato un parco giovani di gran livello e con alle spalle buon minutaggio in Eccellenza ed ottime esperienze formative.

Ci vuoi ricordare i nomi dei giovani?

Oltre a Fabio Mura ed Enrico Delogu(che ha anche indossato la maglia azzurra), Pinna, Erittu , Onali, Fois, Pulina, Sotgia, Milia(’99), Lupinu e Fele.

Che Uri lascia al suo successore?

Lascio una bella società e una folta, colorita e agguerrita tifoseria per trovare nuove esperienze personali.

Parliamo del la Palma. Sembrava una squadra che inizialmente fosse stata costruita per lottare intorno alla zona play off. E invece è arrivata la retrocessione. Anche li a dicembre un ridimensionamento della rosa. Ti aspettavi andasse a finire così?

Sono ancora convinto che il La Palma sia in buona squadra con un ottimo allenatore, e contro di noi lo ha dimostrato soprattutto all’andata, ma il livello era alto e la perdita di alcune pedine, vedi Sarritzu, ha creato dei problemi accompagnati da alcuni infortuni e squalifiche nei momenti cruciali del campionato. Questo ha fatto si che andassero in difficoltà con l’ingresso negli spareggi play-out ed anche lì c’è mancato veramente poco che riuscissero a fare il colpaccio, con il gladiatore Porcu. La giusta regola dei 2 risultati su 3 della meglio classificata ha condannato la squadra cagliaritana. slSpero che la società si ricompatti per tornare presto nel massimo campionato regionale.

Quale è il tuo pensiero sulla riduzione da 4 a 3 dei fuoriquota in campo?

Io sono per la meritocrazia, credo che se un giovane è bravo gioca a prescindere dalla regola. I problemi nel gestire la regola dei fuoriquota obbligatori sono vari. Sul valore della regola ora si possono fare dei resoconti: 1) ha giovato ai settori giovanili? 2) quanti giovani sono emersi ed hanno fatto il salto di categoria? 3) quanti ex fuoriquota rimangono nella categoria dopo aver finito di essere in campo per effetto della regola? Queste domande se le dovrebbero porre chi decide sul numero dei fuoriquota…. Io sono per i giovani, ma devono meritarselo sul campo(come succedeva prima della imposizione) e credo che ci siano delle realtà dov’e’ più difficile reperirli o formarli per questioni logistiche o di numero di abitanti e quindi praticanti di scuola calcio e settore giovanile. Vedo comunque pochi giovani che emergono rispetto al numero che gioca come titolare in queste categorie e vedo sempre più ragazzi che smettono troppo presto, perché passano da una realtà come l’eccellenza o serie D, dove magari vengono anche illusi pensando come facilmente hanno raggiunto il massimo Campionato Sardo, per poi in 3 mesi passare direttamente a categorie più basse scontrandosi con la vera realtà del calcio dilettantistico, così la cosa più facile per loro è abbandonare. Altro problema da non sottovalutare è la troppa differenza fisica, giovani di 16/17 anni che passano da sforzi fisici di allievi a quelli di giocatori di una certa professionalità e forza fisica. Non a caso ho notato un drastico aumento di infortuni seri. Quando si decide, oltre ai presidenti si devono sentire gli addetti ai lavori: allenatori, giocatori e professori Isef che fanno i preparatori. Da 4 a 3 è già un passo ma non è la strada giusta, bisogna lavorare sul merito con dei premi alle società che sviluppano meglio il discorso giovani!

Questa stagione ha avuto nei vari campionati sentenze previste come il Tortolì, ad esempio. In D invece anche la tua Torres aveva il destino segnato. Ci sono state belle sorprese come la vittoria del campionato dell’Arzachena, lo Stintino in Promozione, la salvezza tranquilla del Latte Dolce. Ma l’impresa maestosa è stata probabilmente quella di Bernardo Mereu con l’Olbia, coraggiosamente subentrantato a 4 giornate dal termine con una situazione di risultati disastrosa. Quale è il tuo pensiero su questi risultati?

La cosa che mi viene in mente subito e che abbiamo in Sardegna allenatori preparati. Mereu e Giorico ne sono la massima espressione, passando da Paba,  Tatti, Hervatin, Sanna e Loi approdato di nuovo con merito in serie D con la vittoria dell’Eccellenza. Mereu non e’ nuovo ad imprese così importanti, già da più giovincello realizzo il miracolo con il La Palma squadra cagliaritana dilettante vincendo campionati fino al professionismo. Gran motivatore ma soprattutto psicologo attento ai più piccoli dettagli oltre alla preparazione tattica e tecnica, non lo scopro io. Giorico anche lui ha un passato grandioso, più volte vincitore di campionati di varie categorie: ad Alghero, Olbia, Sassari ora Arzachena. Piazze difficili, uomo di grandi doti umane, sempre disponibile e galante, non mi sorprende la vincita del campionato. Ogni inizio stagione faccio una amichevole ad Arzachena e l’impressione che ho avuto ad agosto quest’anno è stata veramente positiva. Ho visto la sua Arzachena giocare alla Torres l’anno precedente, e mi era piaciuta molto, ma questa è’ veramente una squadra nettamente superiore, solida e di qualità con un gioco pratico ed essenziale e quando le cose girano per il verso giusto lui è un maestro a chiudere il cerchio. Con Udassi ci siamo sentiti ad inizio stagione, tra mister a volte ci si aiuta, era un po’ titubante, ma gli acquisti che mi aveva prospettato, soprattutto l’attaccante Doukar, mi facevano ben pensare(aveva anche il mio ex-portierino Picconi). Stefano ha fatto tutte le categorie partendo dal basso per arrivare allo Stintino portato in Eccellenza, ha quindi dimostrato umiltà e poca paura del confronto con tanta voglia di emergere e qualità, arriverà sicuro a livelli che merita. Un plauso però alla società che si è messa a disposizione completamente seguendo ogni sua direttiva e la scelta ha pagato!

Prima dell’ultima domanda una premessa doverosa. Sappiamo tutti che con la fortuna hai un conto aperto. Non è mai stata dalla tua parte in nessun play off da te centrato e nemmeno al play out lo scorso anno quando a poche giornate dalla fine del campionato sei subentrato al Castelsardo. Proprio con quest’ultima hai preso un gol a freddo su un abbaglio del direttore di gara, convalidando in rete una punizione di seconda calciata direttamente in porta e poi siete riusciti a ribaltare il risultato, ma a pochi istanti dal fischio finale, un pallone perso da voi assurdamente a metà campo e tiro al volo della disperazione con pallone che si insacca all’incrocio. Partita poi persa ai rigori dove aver avuto l’occasione di chiuderla più volte.
Con il Ploaghe contro il Latte Dolce, partita controllata benissimo e poi gol beffa in pieno recupero. Per non parlare di Taloro e Usinese. Ci auguriamo che questa tendenza possa invertirsi il prima possibile. Per il prossimo anno ci sveli qualcosa?

Io faccio tutto il possibile per raccogliere il massimo attraverso il lavoro sul campo, ma il calcio è un gioco, ed essendo un gioco la componente “fortuna” ha una percentuale, più o meno influente, sul risultato. Sono soddisfatto della mia piccola carriera, dopo tanto settore giovanile esordio con la mia squadra del cuore(Torres in Eccellenza) e poi grandi esperienze. Play off con l’Usinese persI ai rigori contro il Porto Corallo di Mister Cossu(ora nello staff Cagliari) poi Gavoi, 3 anni sempre nelle prime 5 e play off storici per il Taloro. Una finale di Coppa Italia ben giocata ma persa contro la corazzata Torres di Giorico, poi la parentesi Ploaghe, con un gruppo di giocatori “eccezionali” e i play off persi ad un secondo dal termine contro il Latte Dolce. Castelsardo è stata una bella esperienza finita poco bene, una stagione ormai compromessa, ma in poche giornate siamo riusciti quasi a riprendere l’Eccellenza e solo 11 rigori ci hanno fatto retrocedere. Infine Atletico Uri, una stagione positiva ma difficile per infortuni e tipo di campionato con una finale equilibratissima contro l’imbattibile Tortoli. Credo che abbiamo fatto una ottima figura ed il 6° posto è un buon risultato. Per il futuro aspetto qualcosa che mi permetta di esprimere le mie idee e creare un qualcosa che rimanga nel tempo, stile Taloro Gavoi. Aspetto senza ansia con pazienza. Grazie e un saluto a tutti ed a GuilcerSport!

Giuseppe Sotgiu