Partita con finale incandescente tra Tharros e Capoterra.
Lo scontro di vertice classifica si è chiuso con sospensione della gara all’82° appena dopo il gol del 2-1 a favore degli ospiti. Ecco i fatti in sequenza veloce: l’arbitro assegna il gol pur maturato da un sospetto fuorigioco, solleva con la mano il cartellino giallo per la probabile ammonizione del numero dieci del Capoterra, ma una fitta schiera di giocatori ospiti si precipita presso la panchina della Tharros e scoppia in un battibaleno una rissa di cui è difficile capire la reale dinamica.
A questo punto l’arbitro, dopo poco tempo, con il triplo fischio finale sospende la partita. I giocatori stazionano per dieci minuti ai margini del campo mentre l’arbitro è negli spogliatoi. Anche i numerosi spettatori trattenutisi negli spalti attendono gli sviluppi della situazione, confidando in una improbabile ripresa della gara. L’esito del match è ora nelle mani del giudice sportivo sulla base della relazione arbitrale.
Prima ipotesi: la gara viene assegnata persa a tavolino ad entrambe le squadre con eventuale multa.
Seconda ipotesi, forse più probabile,: il giudice sportivo decreta la ripetizione della gara per errore tecnico, senza nessun provvedimento disciplinare. Il giudice potrebbe rilevare alcuni errori commessi dal direttore di gara, che in seguito ai tafferugli si è sentito a rischio per la propria incolumità e non ha così portato a termine l’incontro. Il giudice sportivo potrebbe, se è questo il caso, rilevare che l’arbitro non abbia identificato i giocatori colpevoli, non abbia deciso eventuali espulsioni, non abbia richiamato i capitani per riportare l’ordine per verificare la reale condizione di fattibilità di sospensione, ma abbia ritenuto di interrompere la partita al 38° della ripresa per il degenerare della rissa emettendo il triplice fischio e chiudendosi nello spogliatoio, considerata la situazione anche di suo condizionamento nella conduzione della gara.
Si tratta di pure ipotesi anche sulla base di decisioni assunte dal giudice sportivo in casi analoghi.
Per il resto c’è da dire che la Tharros ha sprecato le occasioni per vincere la partita.
Dopo un primo tempo equilibrato il Capoterra va agli spogliatoi con un gol di vantaggio segnato al 39°. Al 48° il solito Tomasi porta i biancorossi (oggi in tenuta blu) al pareggio. Il secondo tempo si gioca praticamente ad una porta con la Tharros a cui manca solo il guizzo finale per passare in vantaggio. Gli ospiti controllano la partita e fanno raramente capolino in avanti. Lo sbaglio più grosso lo fa il tharrosino Lai che al 66° calcia un rigore centrale e rasoterra che il portiere ospite respinge di piede. Poi i fatti descritti e la sospensione dell’ incontro.
Antonio Pinna