Intervista Andrea Pia – N. 02 del 01-03-2016
2 Marzo 2016Le interviste di GuilcerSport – N. 02 del 01-03-2016
ANDREA PIA
14 ANNI AL GHILARZA E ORA ALLA TORRES PER UNA NUOVA ESPERIENZA
Dopo la prima intervista istituzionale con il Sindaco di Ghilarza e presidente dell’Unione dei Comuni del Guilcer Alessandro Defrassu iniziamo la serie di interviste con i protagonisti dello sport del nostro territorio. Il personaggio di questa puntata è Andrea Pia, 38 anni, di Norbello, Laurea in Scienze dell’Educazione, educatore per professione ma allenatore di calcio per diletto. E’ uno sportivo a tutto tondo del Guilcer facendo parte come atleta e dirigente del Tennis Club Ghilarza e del Guilcer Team la Città. Per quanto riguarda il calcio è Istruttore CONI-FIGC, dal 2009, allenatore di Base con diploma B UEFA dal 2011, analista tattico professionista, qualifica conseguita nel maggio 2014 a Coverciano. E’ anche istruttore FIDAL dal 2007. Per 14 stagioni dal 2001 al 2015 ha allenato nell’Unione Sportiva Ghilarza Calcio dove ha lavorato praticamente in tutte le categorie: primi calci, piccoli amici, esordienti, giovanissimi, allievi e under 18, vice allenatore in Promozione e tecnico della prima squadra in Eccellenza nella scorsa stagione. Da giugno del 2015 figura nei quadri tecnici della Torres Calcio dove guida i Giovanissimi Regionali.
? Prima domanda d’obbligo anche per lei, cosa ne pensa del nuovo sito d’informazione sportiva GuilcerSport.it?
Credo che, nell’ era di internet e dell’informazione alla velocità della luce, sia stata una gran bella idea fornire questo servizio nel nostro territorio per due aspetti fondamentali: il primo riguarda gli appassionati e tifosi che in questo modo possono sapere nel dettaglio le vicende sportive delle proprie squadre; il secondo riguarda le società che, a mio parere, collaborando possono sfruttare il canale per suscitare interesse e portare tifosi nei campi e nelle palestre oltre che cercare, perchè no, anche nuovi atleti. Grazie a GuilcerSport, in queste settimane si è saputo che esistono tante realtà che lavorano nel nostro territorio. Quindi complimenti per l’ottima idea che, secondo me, sta avendo e avrà successo!
? Ci parli della sua nuova esperienza a Sassari, dopo tantissime stagioni a Ghilarza.
Dopo ben 14 stagioni e una stagione in Eccellenza, dove si è sempre raggiunto l’obiettivo prefissato, non penso sia facile ambientarsi altrove se non si hanno le motivazioni giuste. Quando in estate il direttore Pisano e il DS Colombino mi hanno chiamato, non ci ho pensato poi tanto ad accettare e anzi colgo l’occasione per ringraziarli della possibilità e della fiducia che mi stanno accordando. Arrivare nella società più antica della Sardegna, nella seconda squadra per numero di stagioni nei professionisti e titoli, rappresentare i colori di una città di 130 mila abitanti dove la Torres è una fede, non può che essere un vanto, un motivo di orgoglio e una motivazione a spingersi a fare sempre meglio. Insomma, credo che per il sottoscritto sia stata la scelta giusta per un nuovo inizio.
? Che differenze ci sono in termini di organizzazione fra una piccola società e una praticamente professionistica?
Fare un confronto è difficile perchè sono due realtà completamente diverse, sia per i tipi di campionati che si svolgono, sia per i numeri. Una società che ha praticamente sempre fatto campionati nazionali, ha uno stadio vero e proprio, ha numeri importanti nel settore giovanile, nonchè una grande visibilità, richiede un gran numero di figure professionali ben distinte. Mentre una società, come ad esempio il Ghilarza, che milita comunque nel top del dilettantismo regionale, è gestita come una famiglia dove i dirigenti s’impegnano attivamente e svolgono più ruoli in base alle problematiche che si presentano.
? Quali sono i rapporti con il tecnico della prima squadra Marco Sanna e con tutti gli altri colleghi della Torres?
Ho avuto il piacere di conoscere mister Sanna durante la scorsa stagione in cui siamo stati avversari, più precisamente in Ghilarza – Alghero 3-2. Quest’anno, quando la società l’ha scelto per il dopo Ferazzoli, ho subito pensato che facesse bene; in più, sono contento che in prima squadra ci sia una persona che conosco. Il mio rapporto con lui è ottimo e sono orgoglioso di collaborare di tanto in tanto; l’ho sempre apprezzato come giocatore, come mister e, ora che lo conosco, soprattutto come uomo. Sta andando alla grande e se lo merita per l’umiltà e la mole di lavoro che svolge. Con gli altri allenatori ho un buonissimo rapporto così come con il preparatore dei portieri Michele Pintauro. La società è stata veramente abile a scegliere figure molto competenti per il settore giovanile.
? Un giudizio sui ragazzi ex Ghilarza Calcio che stanno giocando a Sassari…
Credo stiano andando bene, Marcangeli ha diverse presenze in prima squadra e ogni domenica sta tra i 18 convocati: penso che per un ’98 sia un bell’inizio. Non ho visto tante squadre in Serie D schierare in campo ragazzi della sua età, ha grandi margini di crescita e, inoltre, è un ragazzo molto serio che se continuerà su questa linea si toglierà tante soddisfazioni. Bachis è cresciuto tanto e sta dimostrando il suo valore con la juniores finalista ad Oristano. Anche lui deve continuare a crederci e a lavorare come sta facendo.
? Come vede il movimento calcistico del Guilcer ed in particolare sulle squadre che prendono parte ai diversi campionati regionali?
Nonostante in linea generale, e non sono solo io ad affermarlo, il livello si sia abbassato rispetto ad anni fa e ci sia sempre meno pubblico a vedere le partite, vedo tanto entusiasmo da parte di alcune società. Il Ghilarza, squadra regina in provincia, ha costruito una ottima squadra con grandi nomi come Simone Deliperi, riconfermando Simone Stocchino e ha raggiunto la storica vittoria della Coppa Italia, mentre in campionato forse per essersi concentrata sulla coppa ha perso qualche punto di troppo, ma ancora il tempo di recuperare la zona play off. L’Abbasanta non è partita benissimo ma sta facendo comunque un bel campionato, dove il Samassi è fuori concorso, valorizzando, come da sempre, i ragazzi locali. In seconda categoria vedo entusiasmo e voglia di emergere da parte di alcune realtà: Paulese, Sedilo e Monterra hanno trovato in girone un super Silanus ma stanno facendo di tutto per cercare il salto di categoria e gli ultimi anni insegnano che le seconde e le terze classificate vengono spesso ripescate. Per quanto riguarda il Norbello, invece, mi spiace non sia riuscito ad esprimere il suo potenziale. Aver riunito seconda e terza categoria ha avuto come conseguenza un abbassamento di livello ma ha riportato un po’ di gente nei campi… ora quasi tutte le domeniche è derby!
? Il lavoro invece sui giovani le sembra adeguato?
Purtroppo il Guilcer è una realtà in cui il lavoro può anche essere adeguato (ormai i tecnici dei settori giovanili hanno tutti il patentino e si aggiornano) ma mancano i numeri: segnali come quello dell’anno scorso, dove a Ghilarza non si è arrivati al numero per fare i giovanissimi e quest’anno si fa un campionato provinciale, sono preoccupanti. Se non si collabora e non si lasciano perdere i campanilismi, la vedo dura in paesi come i nostri dove ci sono leve di pochissimi ragazzi.
? Quali sono gli aspetti positivi della sua lunga esperienza a Ghilarza e come mai ha deciso di cambiare aria?
Più di un terzo della mia vita vissuta l’ho trascorsa al Ghilarza. Tanti aspetti positivi e negativi come in tutte le cose e nella vita. Ho avuto modo in questi anni di stare vicino a grandi allenatori a livello regionale e da tutti ho cercato di rubare qualcosa: sicuramente in primis da Vincenzo Fadda, tecnico preparatissimo, e da mister Nino Cuccu, allenatore dall’esperienza e dalle risorse infinite. Ho allenato nel settore giovanile, ormai ho perso il conto, se non sbaglio le leve dal 1988 al 2007: da tutti i ragazzi, bambini e genitori ho cercato di prendere qualcosa e credo di essermi guadagnato la stima ed il rispetto di tutti, sia come allenatore che come uomo, creando anche dei rapporti di amicizia. Credo che questo sia l’aspetto più bello della mia avventura ghilarzese. Poi le tante belle stagioni, la vittoria del campionato giovanissimi e la salvezza in eccellenza. In 14 anni però succedono anche cose negative, che comunque servono altrettanto, se non di più, a farti crescere. Come dissi al termine del campionato scorso, sono cresciuto sia dal punto di vista umano che tecnico all’interno della società, la ringrazio di ciò e ne resterò sempre un tifoso. Ho deciso di andare via perchè reputavo concluso il mio ciclo e, dopo una stagione dura e intensa dove si è rischiato di incrinare qualche rapporto personale, mi è sembrata la scelta giusta. Sono contentissimo che il Ghilarza abbia costruito una grande squadra, che abbia vinto la Coppa, e sono ancor più felice che tanti ragazzi cresciuti con me siano ormai delle realtà del torneo. Di Ghilarza mi resteranno le tante belle stagioni, la vittoria del campionato giovanissimi e la salvezza in Eccellenza insieme al mio vice Alberto Cera che mi ha aiutato tanto e che ha raggiunto un ottima semifinale regionale con la Juniores.
? Lei pratica anche altri sport, come vede in generale il livello delle varie attività praticate nel territorio?
Sono un amante di sport e senza credo morirei. Poi credo che una cultura sportiva a 360 gradi ti aiuti notevolmente nello specifico, come ha detto Mourinho: “Chi sa solo di calcio non sa nulla di calcio”. Faccio parte anche di due direttivi di altri sport! L’attività sportiva nel Guilcer è densa e varia e, seppur tra tante difficoltà economiche e soprattutto nonostante le carenze livello di strutture, ci sono realtà ben avviate e importanti che credo debbano avere in primis una funzione educativa e sociale di rilievo nel nostro territorio.
? Andrea Pia ha un sogno nel cassetto?
I sogni ti aiutano a migliorare e a dare il massimo. Senza un sogno non allenerei più, lavoro e studio per ottenere il massimo, se ci riuscirò me lo sarò meritato. Se si vuole emergere non ci si può accontentare del 6, bisogna puntare al 10… poi se prendi 9 va bene uguale eh! Per ora vado avanti per obiettivi conscio che il lavoro e i sacrifici pagano sempre!
Grazie e in bocca al lupo.