CALCIO ECCELLENZA/ Il tecnico Fenza condivide la linea della società: “Quella del Ghilarza è stata una scelta di cautela e realismo”
22 Marzo 2021Insieme a Massimiliano Pani formava la coppia di allenatori del Ghilarza 2020-21 impegnato nel difficile e impegnativo campionato di Eccellenza Regionale. Ora che la società ha deciso di non prendere parte al mini torneo a 8 squadre che concluderà la stagione, abbiamo intervistato mister Guido Fenza per analizzare con lui a 360° i temi di questa stagione fortemente condizionata dal Coronavirus.
Cosa pensa della ripresa del torneo di Eccellenza e del format?
Dopo 5 mesi di inattività la voglia di tutte le componenti del calcio, sia la Federazione che le Società e ancor di più i ragazzi attendevano le condizioni minime per poter riprendere. Appena si è configurata questa possibilità è stata proposta la ripresa con un’adesione delle squadre su base volontaria. Hanno accettato di far parte di questo format 8 Società su 18, valutando le proprie condizioni interne per poi scegliere se riprendere. Penso che questo tentativo sia un esperimento importante per verificare la macchina organizzativa in un campionato regionale, così come si è cercato sinora di fare nei campionati di rilievo nazionale. Dobbiamo pensare infatti di dover convivere probabilmente con delle limitazioni e precauzioni anche in futuro, quindi ritengo utile questo test.
Quali sono le ragioni che hanno spinto le otto Società ad aderire per riprendere ?
Come ho detto prima le Società hanno dovuto fare delle valutazioni al proprio interno, aggiungo non semplici. Come quelle di carattere finanziario, per i mancati introiti provenienti dagli spettatori per via della chiusura degli impianti. Per la probabile assenza degli sponsor e soprattutto per la necessità di far fronte ai protocolli sanitari. Probabilmente l’idea di dover impiantare un’organizzazione che prevede tamponi ogni 48 ore per il gruppo squadra, ha spaventato la maggior parte delle Società, portandole a rinviare la ripresa al prossimo campionato, sperando in condizioni di maggiore normalità. Ultima ragione, ma non meno importante è stata quella della inattività prolungata dei calciatori. Infatti poche squadre hanno continuato ad allenarsi in forma distanziata, perdendo di fatto una continuità di condizione fisica e mentale che invece caratterizza una stagione agonistica. Quindi anche questa componente sportiva ha portato a non considerare utile la ripresa.
Con la ripresa del campionato ci saranno delle novità nelle squadre con il mercato che si conclude a fine marzo…
Sicuramente ci sarà la ricerca dei pezzi più pregiati delle squadre che non partecipano, compreso qualche calciatore del Ghilarza. Prevedo quindi che vedremo il trasferimento di diversi calciatori. Non essendoci le retrocessioni poi bisognerà capire quali siano le ragioni che hanno portato le 8 Società ad aderire a questa formula. Probabilmente quelle più attrezzate proveranno a fare più punti possibili, al fine di poter tentare di vincere il torneo in sole 14 giornate e con un impegno economico minore rispetto ad una stagione ordinaria.
Come considera la scelta del Ghilarza?
Come ho detto le valutazioni sono state abbastanza complicate e ritengo che anche nel Ghilarza si sia scelta la strada della cautela e del realismo, piuttosto che quella della sperimentazione al buio. I dirigenti del Ghilarza prima di essere degli appassionati sono persone esperte e di buon senso, che hanno preferito non esporre nessuno al rischio di contagio. Sono sicuro che questo periodo di pausa sarà utile a tutti per pianificare la prossima stagione, magari intervenendo sulle strutture sportive per renderle idonee e coinvolgendo un numero maggiore di dirigenti per rispondere alle disposizioni dei protocolli.
Cosa le rimane di questa strana stagione?
Il dispiacere più grande è quello di non aver potuto dare ai ragazzi la possibilità di divertirsi e di provare a confrontarsi con i loro coetanei nel campionato che vede la presenza dei migliori calciatori sardi. Manca la settimana di allenamento, manca la tensione della gara e soprattutto i momenti di leggerezza che solo i giovani sanno regalare. In particolare con il gruppo squadra del Ghilarza, durante il periodo di attività, si è creata una unione forte con lo staff tecnico e una reciproca complicità d’intenti, in cui giovani ed esperti cercavano di crescere insieme. Comunque, come ci insegna lo sport, bisogna sempre riprendersi dopo una sconfitta. Questo strano periodo della vita di ciascuno di noi non sarà trascorso invano, ma sapremo tutti trovare delle ragioni per poter vivere e costruire un futuro migliore.