Calcio 1a Categoria/I nuovi “Mister” del Guilcer: Lello Floris dell’Abbasanta

Calcio 1a Categoria/I nuovi “Mister” del Guilcer: Lello Floris dell’Abbasanta

20 Agosto 2016 Off Di Redazione GuilcerSport

È il nuovo mister dell’Abbasanta da poco meno di due settimane, Lello Floris, il giovane allenatore di Tonara. La settimana prossima verrà presentato a giocatori, dirigenti e tifosi in vista della nuova stagione che partirà il 29 agosto con la preparazione.

Proviene da un paese che ama il calcio, che ha cresciuto un’ottima generazione di ragazzi, tra cui Marco Sau arrivato addirittura in serie A. Nel suo paese ha avuto l’opportunità di guidare la squadra sino all’Eccellenza, un traguardo storico per una comunità di circa 2000 abitanti.

Dopo una chiacchierata facciamo il punto sulla stagione che verrà, con un occhio di riguardo anche per i campionati delle due categorie superiori.

Dopo le esperienze in Promozione e Eccellenza, riparti dalla Prima categoria, raccontaci di questa scelta.

“Ho accettato con grande entusiasmo la proposta del presidente Dessì, quando ormai ero rassegnato a stare a casa a guardare le partite su Sky e a giocare a tennis. Quando ci siamo incontrati è riuscito a convincermi con la presentazione del progetto, seppure molto semplice perché la realtà è quella di una squadra di Prima Categoria. È una frase fatta, ma sinceramente era ciò che andavo cercando anche prima dei soldi, che sono importanti ma non sono tutto”.

Qualche previsione sul lavoro che si vedrà al comunale di Abbasanta.

“Pur non conoscendo la squadra, mi calo subito nella parte, non conosco nemmeno la categoria, perché non ho mai allenato in Prima. Non sono un allenatore di categorie importanti, quindi Eccellenza o Promozione come alcuni credono, ma sono un allenatore in generale e con molta umiltà cercherò subito di conoscere il gruppo e di farmi conoscere da tutto l’ambiente. Quando ho accettato ho pensato subito che si potesse fare qualcosa di importante e quindi adesso sotto col lavoro sul campo, perché è l’unico mezzo che conosco.”

Non conosci ancora i giocatori dell’Abbasanta e fare qualche previsione è azzardato, ma con qualche innesto si può puntare a essere tra le possibili squadre con cui la favorita Arborea dovrà fare maggiormente i conti?

“Lo dirà il campo se saremo noi gli antagonisti di Arborea o di altre, non di certo i giornali o i social, quindi adesso ancora dieci giorni di relax totale. Dai primi di settembre saremo pronti a sudare e preparare la nuova stagione. Spero di trasmettere quanto prima i miei principi di gioco e non solo le mie regole del calcio, ma dello sport in generale. Poi magari con due o tre innesti si può anche pensare in grande.”

Cosa puoi dirci inoltre su cosa accadrà nei prossimi mesi?

“Io non mi nascondo e non mi tiro indietro, già da subito parlerò con i ragazzi e insieme alla società ci metteremo degli obiettivi. Tutto ciò è indispensabile per affrontare una stagione qualsiasi sia in categoria che nelle giovanili. In Prima si lotta per vincere o per salvarsi, ma di sicuro non vorrei fare un campionato che termina a febbraio perché altrimenti saremo senza obiettivi.
Avrò a disposizione tanti giovani locali, li vorrò valutare tutti perché credo che da ognuno si possa tirare fuori qualcosa. Poi con l’aiuto di qualche chioccia provvederemo ad amalgamare tutto. Abbasanta è una bella piazza, con una buona tradizione calcistica e vorremmo tornare nel calcio regionale che conta, così da avere la giusta visibilità, non solo geografica”.

Floris puntualizza la sua situazione: “Ci tengo a precisare che non ho nessuno spirito di rivalsa nei confronti del Tonara, anzi ringrazio il mio paese per le grandi opportunità che mi ha dato, sono contento dei risultati ottenuti sul campo in questi due anni. Purtroppo il calcio è anche questo, bisogna trovare tutte le cose positive, e sono tante, soprattutto cogliere quelle negative da cui ripartire e correggere.”

Poi fa il punto sui campionati regionali della nuova stagione.

“Vedo una Eccellenza molto affascinante, con tante squadre che possono recitare ruoli da protagoniste. Teoricamente credo che ci siano una decina di squadre che possano lottare per i piani alti, mentre 5 o 6 che lotteranno da subito per la salvezza. È difficile fare previsioni così, perché molte squadre hanno fatto un ottimo mercato e sono ancora attive, ma credo che La Palma, Budoni, Castiadas, Tortolì, Tergu e Calangianus partano un gradino sopra le altre.

Anche il campionato di Promozione, sia a nord che a sud, sta diventando sempre più competitivo, con squadre allestite per l’Eccellenza. Comunque ciò che mi affascina e mi incuriosisce di più è il progetto della Tharros, non per altro, ma conosco benissimo Vincenzo Fadda (è stato il suo vice a Selargius in serie D) e quando si muove fa sempre cose in modo egregio. Sono contento sia tornato in gioco, perché è un tecnico tra i migliori in Sardegna, che è rimasto fuori per troppo tempo. Penso che il Samassi non avrà vita facile, soprattutto per la presenza di Guspini e Arbus. Ma ci sono rivelazioni come Seulo, Barisardo e le squadre di Quartu che sono delle mine vaganti.
Per quanto riguarda noi credo forte in un detto: Prima si deve seminare poi si può raccogliere. Purtroppo le nostre società hanno sempre tanta fretta, sono schiave dei risultati e delle classifiche, non hanno la giusta programmazione e non danno il giusto tempo alle cose. Io vorrei che si capisse questo e che dappertutto si dia un occhio di riguardo ai settori giovanili. Io personalmente se dovessi riuscire a prendere qualche senior per puntellare la rosa sarei felice, altrimenti come soluzione prendo dagli allievi e cerco di insegnare qualcosa ai ragazzi. Poi dipende tutto da loro, se hanno voglia di imparare magari con un tecnico diverso rispetto agli ultimi anni, che ha avuto diverse esperienze e che proviene da altre realtà.”

Chiude la conversazione tornando sulla scelta.

“Per ora riparto con tanta fiducia ed entusiasmo, molti amici e colleghi mi hanno detto che ho fatto bene a ripartire così, da un ambiente sano. Sono ancora giovane e ovviamente spero di tornare ad allenare in categorie più alte, magari con lo stesso Abbasanta. Serve pazienza, unione di intenti e tanto tanto lavoro, perché le parole sono le più facili ad essere fatte circolare”.

Nicola Usai