SPORT AL FEMMINILE/ Grazie all’ AC Ales Academy calcio le donne diventano protagoniste
14 Marzo 2023Quello appena trascorso, è stato davvero un 8 marzo con le donne protagoniste. Tutte insieme, non solo le giovani calciatrici ma anche le mamme e le collaboratrici iscritte all’AC Ales Academy, si sono confrontate tra loro sul campo di calcio. Il campo comunale del paese, in occasione della Giornata internazionale della donna, si è riempito di atlete per omaggiare il mondo femminile, lanciando anche un importante messaggio di parità e uguaglianza attraverso lo sport.
“Abbiamo voluto organizzare questa giornata”, ha dichiarato Damiano Cadoni, responsabile del settore giovanile dell’AC Ales Academy, “approfittando dell’otto marzo, per lasciare un altro piccolo segno. Avendo diverse ragazze iscritte nella nostra Academy, pensiamo sia giusto fare capire quanto è importante essere sensibili verso il gentil sesso, non da meno, tra le stesse donne”. Ed è in occasioni come queste che si vede quanto lo sport aiuta a fare gruppo, permettendo di divertirsi tutti insieme ma sempre con rispetto per il prossimo superando i pregiudizi. “Nello sport, ma soprattuto nel calcio in particolare”, ha aggiunto Cadoni, “le donne sono sempre state un po’ emarginate, non hanno mai potuto praticarlo con serenità e spensieratezza a causa di tanti pregiudizi storici. Basta pensare che in alcuni Paesi è vietato loro anche semplicemente assistere ad una partita di calcio. Noi, invece, stiamo lavorando sodo per cercare di cambiare un po’ il pensiero comune. Nel giro di poco tempo si è creato un bel giro di amicizie, con le nostre mamme e collaboratrici che, oltre a darci una grossa mano nelle attività quotidiane della nostra società, si uniscono alle ragazze della scuola calcio diverse volte alla settimana per fare allenamenti ed attività fisica in genere”.
Lo stesso dirigente dell’AC Ales Academy, Andrea Ledda ha sottolineato l’importanza delle donne e del loro rapporto con lo sport e di quanta strada ancora c’è da fare per avere pari opportunità e diritti. “Per noi, come società”, ha dichiarato quindi Andrea Ledda, “è indispensabile il supporto delle nostre donne. Il rapporto tra il mondo femminile e lo sport è sempre stato caratterizzato da pregiudizi e stereotipi, da limiti che sembravano invalicabili. Con il passare del tempo alcuni di questi tabù cominciano a cadere, ma la strada da fare per poter parlare di pari dignità e diritti per lo sport femminile è ancora lunga. Le nostre donne si sono messe in gioco dimostrando il coraggio con cui affrontano ogni cosa, rendendo questa giornata, tra divertimento e agonismo, indimenticabile. Magari è solo l’inizio di un’avventura sportiva che vedrà protagoniste le nostre donne”.
E proprio alcune di queste protagoniste hanno sottolineato come giornate come quelle dell’8 marzo passate sul campo da calcio possano essere un esempio positivo di integrazione.
“Chi pensa che la scuola calcio sia un posto solo per i figli si sbaglia”, ha testimoniato Katia. “Mercoledì è stata la prova che le mamme e tutte le donne che ne fanno parte possono fare gruppo, essere affiatate e dare un esempio positivo di integrazione., vivendo attimi di puro divertimento e spensieratezza. Noi siamo una delle poche scuole calcio del circondario, se non l’unica, che ha dato inizio a questo, supportate dall’Academy dell’ AC Ales, che non perde occasione per dimostrare che il calcio non è solo uno sport”.
“Ho passato tanti anni nell’ambiente calcistico”, ha dichiarato Stefania. “A metà anni ’80, l’allora parroco don Murgia creò la squadra femminile di cui io facevo parte, anni in cui il calcio femminile era davvero cosa rara. Poi nei primi anni 2000 sono stata presidente dell’Ales. Vedere ora ricrearsi questo movimento con così tante ragazze e donne che partecipano attivamente mi riempie di gioia, anche perché la materia prima, ossia i bambini, sono sempre meno. Questo rende ancora più merito all’attuale scuola calcio, un grosso grazie a Damiano e ai suoi collaboratori, per l’ impegno che hanno messo per crearla che ci stanno tutt’ora mettendo per farla funzionare alla grande. E soprattutto per aver creduto fortemente in questo progetto, visti i tempi non facili e le varie difficoltà quotidiane”.
E c’è chi come Laura ha raccontato che grazie allo sport ha trovato delle amiche. “Sono molto contenta”, spiega “che le donne creino e collaborino insieme. Spesso noi stesse siamo in grado di creare insieme un grande caos in piccole cose. Sono quasi sei anni che vivo ad Ales e non ho mai trovato amiche donne, non so a causa di cosa, invece oggi nell’Ac Ales Academy ho trovato un sacco di sorrisi che mi son mancati, un sacco di voglia di fare e collaborare per un fine comune che è il benessere fondamentalmente dalla collettività. Lo sport porta benessere a tutti”.