SUPER LEGA / ” Il calcio vero? Andate a cercarlo nei campi dei dilettanti”, il commento di Mauro Coppadoro .
21 Aprile 2021Secondo me il calcio vero è finito negli anni 90, l’epoca delle squadre con tre stranieri, dei veri campionati “nazionali”, con otto titolari italiani in squadra, senza gli effetti devastanti della Bosman .Il calcio vero è morto con le Pay tv, coi diritti televisivi divisi non equamente, con il business che ha prevalso sull’aspetto sportivo. Non è un caso che tra il 1960 ed il 2001 (onda lunga anni 90) lo scudetto sia andato a Bologna, Fiorentina, Cagliari, Sampdoria, Verona, Napoli, Roma, Lazio.
Dal 2001, lo vincono solo Juve, Milan e Inter. Perché non poter attingere a mani piene (per pochi) nel mercato globale, e la regola degli otto italiani tricolori, livellava maggiormente le forze in campo. Campionati belli, equilibrati, nazionale fortissima, Coppa dei Campioni bella ed affascinante, tutta ad eliminazione diretta. Poi è cambiato tutto.
Diritti televisivi, ingaggi fuori controllo, come il prezzo di acquisto degli assi, squadre con undici stranieri, molti dei quali autentici bidoni, e poi lo strapotere dei procuratori, le porcate delle plusvalenze con carneadi della Primavera valutati nominalmente venti milioni per esigenze di bilancio.
Uno schifo, l’importante fare soldi, moltiplicando partite e impegni e infortuni, con tornei estivi per denaro in Asia dopo due giorni di preparazione ed infortuni muscolari a due a due fino a diventare dispari. Il calcio è morto da tempo. La Superlega era un rimedio peggiore del male, un odioso escamotage elitario, senza meriti ed etica sportiva, che nasceva dalla disperazione dei super club per la montagna di debiti accumulati in questi anni di follie. Per fortuna un’idea scellerata durata da Natale a Santo Stefano. Ma non avrebbe “ammazzato” il calcio, perché è morto da tempo.
Quello di una volta non tornerà mai più. Un consiglio: andate a cercarlo nei campi dei dilettanti.
Mauro Coppadoro