STORIE DI SPORT DEL GUILCER: TOGU CARTA “L’OPERAIO DEL PALLONE” CHE HA DATO IL CUORE PER IL “SUO” GHILARZA
25 Luglio 2016Coppa Italia Regionale e Supercoppa. Due trofei storici e prestigiosi per il Ghilarza Calcio, conquistati nella scorsa stagione e che ripagano i sacrifici di innumerevoli persone, che nel corso di tanti anni, hanno dato passione e cuore per la società.
Come non ricordare allora in momenti come questi, uno dei personaggi del Ghilarza calcio che sicuramente sarà contento, da lassù, per le gesta della “sua” squadra.
Stiamo parlando di zio Antioco Carta, da tutti conosciuto come Togu, uno che nel sodalizio ghilarzese ha svolto praticamente tutti i ruoli: giocatore, poi allenatore e dirigente.
Zio Togu era un tuttofare e si occupava in prima persona di tante cose. A lui era anche affidata ad esempio la custodia dei palloni. E siccome non erano certo periodi di grandi disponibilità economiche, era sempre attento che non se né perdesse uno, gonfiandoli e rattoppandoli quando c’era la necessità.
E’ allora non poteva che essere lui, insieme ad altri appassionati sportivi, che il 15 agosto del 1963 invece di andare al mare o in gita fuori porta, fondarono una società di calcio. Nasce infatti ufficialmente a ferragosto di cinquantatre anni fà l’Unione Sportiva Ghilarza Calcio. Dallo statuto sociale, redatto successivamente il 2 Ottobre 1963, si apprende che il “15 Agosto 1963”, allo scopo di costituire una società sportiva si sono riuniti i signori Carta Antioco, Cordella Vittorio, Deidda Mauro, Dore Augusto, Fadda Francesco, Fadda Raffaele, Lai Cesare, Licheri Enrico, Manca Antonio, Manca Raffaele, Manca Salvatore, Murgia G. Antonio, Porcu Giovanni, Putzolu Palmerio, Sanna Palmerio, Satta Giuseppe. Primo presidente del neonato consiglio sociale fu nominato l’insegnante Cesare Lai, coadiuvato dal vice presidente Augusto Dore, dal segretario Vittorio Cordella, dal tesoriere Palmerio Sanna. Completarono il direttivo, come detto, Antioco Carta, Antonio Manca e Giuseppe Satta. Tutti gli altri consiglieri.
Il primo atto ufficiale è stato quello della affiliazione alla Federazione Italiana Gioco Calcio e l’iscrizione al Campionato di Seconda Categoria che a quei tempi era il gradino più basso nella gerarchia del calcio dilettanti. L’entusiasmo era tanto, ricorda il presidente Lai, e cercammo di superare con la buona volontà i numerosi ostacoli che ovviamente si incontravano all’inizio dell’attività ufficiale e Togu Carta, manco a dirlo, era sempre in prima linea.
Di lui ho sempre avuto una grande stima sin da bambino e vorrei raccontare un ricordo personalissimo. Quando avevo 7-8 anni, Zio Togu si occupava, insieme a mio padre Palmerio, di sistemare lo striscione pubblicitario che annunciava le partite casalinghe dell’ U.S. Ghilarza e che veniva sistemato nel Corso Umberto dal balcone della bottega artigianale di famiglia alla nostra vecchia abitazione di fronte.
Ogni martedì sera aspettavo con trepidazione che arrivasse Zio Togu per conoscere il nome della avversaria di turno. In una tavoletta che poi attaccava allo striscione, che scriveva con bella calligrafia la squadra ospitata. Altro che manifesti con tanto di sponsor come si usa adesso!
Questo piccolo episodio la dice tutta sul come Zio Togu intendesse portare avanti la società calcistica occupandosi in prima persona di cose apparentemente banali ma di grande utilità.
Ma Zio Togu era un infaticabile anche per la sistemazione delle strutture sportive comunali. Non c’erano momenti liberi che non li dedicasse al miglioramento di qualcosa. Un curioso e simpatico ricordo mi è stato raccontato da Lelle Piras, indimenticato libero e capitano del Ghilarza anni settanta. Zio Togu, aveva praticamente costretto, con la minaccia bonaria di non farli giocare, gli atleti del Ghilarza a recarsi ogni sabato al campo sportivo per costruire insieme a lui il muro di recinzione del rettangolo di gioco.
Mille ed altri episodi possono essere raccontati per ricordare la figura di un uomo semplice, mite, prodigo di buoni consigli per tutti, soprattutto per i più giovani.
Una delle sue più grandi soddisfazioni sportive fu certamente quella del passaggio di suo nipote Antonio Piras alla Nuorese nel campionato di Serie D, non certo paragonabile alla quarta serie attuale. Non lo nascondeva e ne andava giustamente orgoglioso perché anche Antonio fu praticamente allevato e coccolato da lui. Oggi si direbbe di lui un dirigente moderno, aperto e disponibile al confronto con tutti.
Ha fatto bene Pietro Piu l’allora Assessore allo Sport del Comune di Ghilarza, nel corso della Festa dello Sport 2002, a consegnare alla vedova ed ai figli una pergamena alla memoria per quanto da lui fatto in tanti anni di attaccamento ai colori del calcio ghilarzese.
Zio Togu è un esempio da seguire per tutti, soprattutto in un momento come questo dove anche nel calcio stanno venendo sempre meno i valori di lealtà e sportività da lui sempre predicati.
La moglie, i figli e i nipoti possono essere orgogliosi del fatto che il loro congiunto ha scritto tante belle pagine della storia del calcio ghilarzese.
Serafino Corrias
Nella prima foto Zio Togu è il primo a destra in abiti civili in una formazione di inizi anno 60 ed ancora nella seconda foto dei primi anni settanta con il cappellino. In questa foto si riconoscono in alto da sinistra: Adriano Scalas (Presidente), Piero Colomo, Giampaolo Pinna, Giovanni Fadda, Antonio Piras, Tarcisio Oppo, Lelle Piras, Togu Carta, PierGiorgio Onida (dirigente). Accosciati: Gianni Piras, Foffo Uselli, Foffo Congiu, Tore Schintu, Francesco Arca, Eugenio Usai.