10 DOMANDE SOTTO L’OMBRELLONE A…FABIO CHERGIA DIFENSORE DEL GHILARZA CALCIO.

10 DOMANDE SOTTO L’OMBRELLONE A…FABIO CHERGIA DIFENSORE DEL GHILARZA CALCIO.

19 Luglio 2016 Off Di Redazione GuilcerSport

Festeggerà nella imminente stagione 2016/2017 la settima stagione in giallorosso e conta di raggiungere le 200 presenze in maglia ghilarzese. Fabio Chergia, di Cabras, 25 anni, difensore centrale, accetta volentieri di fare una chiaccherata sotto l’ombrellone per parlare del prossimo campionato di Eccellenza.

Fabio è ormai uno dei “senatori” del Ghilarza, essendo arrivato giovanissimo dopo la non felice esperienza con la Torres, dove si infortuno’ seriamente, compromettendo probabilmente una carriera diversa da quella poi avuta tra Promozione e Eccellenza sempre con il Ghilarza. Società che scelse per rimettersi in gioco e da allora con i vari allenatori Onida, Cuccu, Pia e Mannu ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale nello scacchiere difensivo dei giallorossi.

1) Fabio, inizierai quest’anno la settima stagione consecutiva a Ghilarza, con quali stimoli?

Gli stimoli, dopo sette anni con questa maglia per me sono sempre tanti. Soprattutto come quelli avuti negli ultimi campionati di Eccellenza, potersi confrontare nel massimo campionato regionale con grandi giocatori, che hanno calcato campi di serie maggiori. E ancora rappresentare un’intera comunità come quella di Ghilarza, che ti fa sentire importante, e soprattutto gli stimoli vengono dall’entusiasmo della società e della gente, che pian piano sta tornando al campo.

2) Nonostante la tua giovane età, cosa si prova a essere considerato già un veterano della squadra?

Essere considerato veterano a 25 anni è motivo d’orgoglio per me, come quello di aver indossato la fascia di capitano. Diciamo che ti fa sentire maggiormente responsabile e ti indirizza già in un’ ottica più matura riguardo alla carriera di calciatore. Adesso bisogna essere d’esempio per i giovani e allo stesso tempo continuare ad imparare dai miei compagni più esperti.  Nella mia piccola carriera mi reputo fortunato perché ho avuto, ogni anno, dei compagni più vecchi di me, dai quali ho sempre appreso qualcosa, nel bene e nel male.

3) Ritrovi da allenatore un “compagno” di tante battaglie in campo. Cosa vorresti dire a Fabio Surano?

A Fabio posso solo fare un grosso in bocca al lupo per la sua nuova esperienza, sapendo per certo che farà bene, perché se riesce a trasmettere a tutti la sua fame di calcio ci divertiremo.

4) La rosa rispetto allo scorso anno sta cambiando fisionomia, come vedi in partenza il Ghilarza 2016-2017?

La società ha un po’ ridimensionato rispetto allo scorso campionato, e con questo anche gli obiettivi iniziali. Penso che il lavoro svolto dalla dirigenza sia stato ben ragionato per il tipo di stagione che andremo a fare. Perciò per gli obiettivi prefissati penso che bisognerà lottare e speriamo di raggiungerli il più presto possibile.

5) Quella scorsa è stata una stagione che vi ha visto vincere due Coppe Regionali, quali le sensazioni provate?

Le sensazioni sono state bellissime per me e per qualche altro che ha vissuto anche i periodi bui del Ghilarza, per questo acquistano maggiore importanza. Un mio grande rimpianto però è stato il rosso rimediato col Tergu in semifinale che mi ha fatto saltare la finale col Taloro. Gara che aspettavo da tempo.  Diciamo che mi sono mangiato le mani rifacendomi però con la Supercoppa vinta a Bosa. Abbiamo scritto una bella pagina di storia del Ghilarza.

6) Stando a quanto si legge, chi pensi lotterà per la promozione diretta e i play off?

Ancora è presto per dirlo, in quanto il mercato è sempre aperto, però per quello visto azzarderei dicendo due squadre su tutti per la promozione diretta: Castiadas, perché conosco il valore dei miei vecchi compagni ed allenatore. L’altra è l’Atletico Uri che ha variato poco rispetto allo scorso anno e ha fatto innesti mirati. Per i play off sicuramente Calangianus, Tortolì, La Palma e come sorprese Ferrini e Tonara.

7) E chi invece per la permanenza in Eccellenza?

Per la lotta salvezza ci sarà una grande lotta che invischierà un bel gruppetto di squadre che si equivalgono, e per questo aspetterei a fare dei nomi.

8) che ruolo ritieni invece possa recitare il Ghilarza?

Il Ghilarza deve prima di tutto concentrarsi a raggiungere la salvezza, poi quello che arriverà dopo sarà tutto di guadagnato.

9) Cosa si augura invece personalmente Fabio Chergia per questa stagione?

Personalmente in primis di centrare gli obiettivi stagionali, di raggiungere le 200 presenze con questa maglia e di continuare, assieme alla squadra, di riavvicinare i tifosi al campo.

10) Ultima domanda personale. Sei sempre seguito nelle gare dove giochi dalla tua fidanzata Elisa e da tuo padre Luigi, ex bravo calciatore. Quanto è importante il fattore affettivo nella tua resa in campo?

A mio avviso è importantissimo, soprattutto perché mi stimolano ancora di più a far bene, e sai che quando va male ci sono sempre ad aiutarti.
Mio padre ad esempio, dopo ogni partita come prima cosa esamina con me tutti gli errori commessi, in modo tale da migliorare e cercare di farne sempre meno. Mentre è sempre bello girarsi verso la tribuna e vedere la propria fidanzata che soffre e gioisce per la squadra, ormai è una tifosa sfegatata.

Grazie a Fabio per questa bella chiaccherata e in bocca al lupo per il campionato!

Serafino Corrias

Nella foto di copertina Fabio Chergia e nelle altre immagini con la fidanzata Elisa al mare prima della nostra intervista; in azione; mentre festeggia la Coppa Italia insieme ad alcuni suoi compagni; la fidanzata di Fabio, Elisa, e Alice Muscas (la fidanzata di Stocchino) in tribuna con le maglie dei loro fidanzati a far tifo.

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