Tharros – San Marco. “Il derby nel derby” di Sandro Camba
8 Novembre 2019Per i 20\trentenni degli anni ottanta rivedere i manifesti che annunciano la partita Tharros-San Marco di Cabras assume un sapore particolare. Per molti aspetti, non soltanto legati alla nostalgia per la gioventù di quei tempi, ma anche per l’atmosfera sportiva che si respirava nei giorni precedenti e successivi alla partita. Quella era “LA PARTITA”, non un derby qualunque. Per quanto un derby non possa mai essere definito ‘qualunque’, quella fra biancorossi e rossoneri era molto di più. La vicinanza fra la città e il centro lagunare giustifica la definizione di Derby, ma le vicende legate alla gestione e all’utilizzo dello stagno hanno da sempre alimentato le discussioni fra cabraresi e oristanesi trasformandolo in un evento unico e irripetibile da vincere a tutti i costi per sfottere i ‘dirimpettai’ fino alla gara di ritorno. Puntare a vincere il campionato o salvarsi dalla retrocessione era importante, ma lo era soprattutto battere i cugini e, se possibile, terminare il torneo davanti a loro. I giocatori risentivano del clima della partita e anche quelli che venivano da fuori diventavano automaticamente oristanesi o cabraresi. Questo ne condizionava la prestazione in campo, a volte trasformando i meno bravi in autentici fuoriclasse e a volte condizionando in negativo le prestazioni dei migliori. Insomma, come sempre si dice, nei derby tutto può accadere, figuriamoci in Tharros-San Marco. Non ricordo di avere mai visto i campi Tharros e il comunale di Cabras più gremiti che in quelle due gare di campionato. Cori, tamburi, striscioni, fumogeni e coreografie degne delle tifoserie più famose erano la normalità. Chi non riusciva ad essere allo stadio si attrezzava di radiolina e seguiva il programma di radiocronache che assieme all’amico Gianni Ledda avevamo organizzato con mille sacrifici. A quei tempi non esistevano i cellulari, che cominciavano a diffondersi dalla metà degli anni 80 a costi proibitivi e quindi dovevamo utilizzare trasmettitori autocostruiti grandi e pesanti che spesso si guastavano appena finita la radiocronaca e qualche volta anche prima di cominciarla. Oppure dovevamo stendere prolunghe telefoniche lunghissime che partivano da casa di qualche benefattore consentendoci di portare al campo uno dei telefoni di casa, quelli a disco e cornetta che ora sembrano preistorici. Ma la soddisfazione di dare un servizio così gradito al pubblico era immenso e ci ripagava di ogni fatica. In qualche modo, nel nostro piccolo, ci sentivamo anche noi protagonisti di quelle gare epiche, che godevano di una cornice di pubblico enorme, forse impossibile da vedere oggi in alcuni stadi di categoria superiore. Quelli erano gli anni in cui in tv si poteva vedere solo un tempo della gara di cartello della massima serie e non prima delle 7 della sera, a tutto vantaggio del movimento calcistico locale. Oggi, a distanza di decenni (non specifico quanti per pudore) le due squadre si incontrano di nuovo. Tutto è cambiato, ovviamente. Molti dei tifosi attuali delle due squadre, di quelle imprese ne hanno solo sentito parlare dai genitori o dai nonni, ma tanti di quei nonni e papà saranno domenica con loro allo stadio per respirare di nuovo quella atmosfera. Il richiamo di questa sfida è irresistibile, entrambe le società sono di nuovo protagoniste e non importa se non è la serie D di una volta o l’interregionale, è di nuovo Tharros-San Marco!!
Sandro Camba