PROTOCOLLO SANITARIO 2021-22/ Tutte le regole da seguire per la ripresa in sicurezza  dell’attività calcistica nei tornei dilettanti e giovanili

PROTOCOLLO SANITARIO 2021-22/ Tutte le regole da seguire per la ripresa in sicurezza dell’attività calcistica nei tornei dilettanti e giovanili

5 Agosto 2021 Off Di Redazione GuilcerSport

Attesa e temuta,  è arrivata  la pubblicazione del tanto atteso Protocollo Sanitario per la stagione 2021/22, vera chiave di volta per tutti in vista di un’annata che sarà ancora condizionata da una serie di regole da seguire a causa della pandemia. Così come specificato dalla FIGC il Protocollo si applica a tutte le attività sportive dilettantistiche e giovanili (comprese di Calcio Femminile, Futsal, Beach-soccer, calcio Paralimpico e Sperimentale e della classe arbitrale), sia che esse siano classificate come interesse provinciale, regionale o nazionale. Le seguenti linee guida saranno il punto di riferimento principale nella fase di ripresa delle attività delle categorie qui sotto elencate, così come per lo svolgimento di gare ufficiali in presenza di spettatori. Il Protocollo può comunque cambiare in base alla situazione sanitaria nel paese.

A chi si rivolge il Protocollo • Il suddetto Protocollo si rivolge alle Società Sportive affiliate alla FIGC che svolgono attività agonistica e/o di base (livello dilettantistico o giovanile); agli Operatori Sportivi (atleti, allenatori, istruttori, arbitri, dirigenti, medici e altri collaboratori); ai Gestori degli impianti sportivi; ai Gestori dei Centri di allenamento federale e ai genitori o tutori legali degli atleti minori e gli accompagnatori di atleti disabili. NON si applica ai campionati di Serie A maschile e femminile, Serie B maschile e femminile, Serie C maschile e Primavera 1 e 2 maschile, oltre agli Arbitri facenti parte del C.A.N. di Serie A e B e del C.A.N. di Serie C.

1. REQUISITI MEDICI ED IGIENICO-SANITARI

La notizia importante e che già si poteva immaginare è che per partecipare all’attività sportiva il gruppo squadra (giocatori, staff tecnico, staff sanitario, magazzinieri), la squadra arbitrale il personale extra del gruppo squadra (ad esempio gli addetti stampa) dovranno essere muniti di Green Pass. Con almeno una dose di vaccino effettuata ogni elemento del gruppo squadra verrebbe classificato come soggetto non suscettibile, al pari di chi ha già contratto il Covid nei 6 mesi precedenti al controllo (con relativa certificazione medico-sportiva che certifica l’idoneità a riprendere l’attività). Rientra invece nella categoria “soggetto suscettibile” chi non ha ancora effettuato il vaccino, che dovrà quindi effettuare un tampone molecolare o rapido ogni 6-7 giorni. Le stesse indicazioni andranno seguite per il Gruppo Arbitri.

La stessa procedura dovrà essere effettuata anche per le giovanili agonistiche, sia a livello regionale che provinciale. Per quanto riguarda la Scuola Calcio basterà la presenza dell’autocertificazione, visto che al momento le limitazioni legate alla mancanza del Green Pass non riguardano gli Under 12. In caso di possesso di Green Pass, esso servirà da autocertificazione.

Grande novità per quanto riguarda i raduni o i ritiri in trasferta. L’utilizzo di stanze singole non sarà più vincolante, soprattutto in riferimento ai soggetti vaccinati e guariti. Al responsabile sanitario è comunque affidato il compito di monitorare il gruppo, dando indicazioni allo stesso sui comportamenti da tenere nelle diverse situazioni.

2. REQUISITI PER LA CONFIGURAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELL’IMPIANTO

Confermata la configurazione e l’organizzazione di zone o aree legate all’accoglienza dei vari gruppi partecipanti all’evento sportivo. Il gruppo squadra avrà quindi un ingresso a parte e ben separato rispetto, ad esempio, il pubblico, al fine di evitare ogni tipo di contatto e ridurre il rischio di contagio. Dovrà essere limitata la compresenza di più soggetti all’interno dello stesso ambiente (si parla dell’area al di fuori del campo da gioco) al fine di evitare assembramenti.
L’addetto all’organizzazione dell’impianto deve quindi studiare dei percorsi di spostamento consoni e separati; differenziare (dove possibile) gli ingressi e i punti di uscita dalla struttura; misurare la temperatura corporea ad ogni accesso (la temperatura deve essere sempre inferiore a 37.5°C); valutare l’installazione di eventuali barriere “anti-respiro” e garantire l’areazione degli spazi chiusi.

In sintesi, la struttura dovrà essere suddivisa in tre zone di riferimento:
– ZONA 1: 
zona legata alle squadre, comprendente aree spogliatoi, panchine e panchine aggiuntive, terreno di gioco e aree di riscaldamento.
– ZONA 2: area circostante al rettangolo di gioco, ovvero l’area tra i pannelli pubblicitari perimetrali e le zone riservate agli spettatori. Sul lato panchine si estende dal limite esterno dell’area di riscaldamento alle tribune.
– ZONA 3: aree riservate agli spettatori e al personale addetto ai lavori; interno impianto ed esterno impianto. Si intendono le tribune, le zone non comprese nelle Zone 1 e 2 e la parte esterna all’impianto.

Per l’accesso a specifiche aree riservate sarà necessario l’accredito presso la società e ogni locale dovrà essere quotidianamente sanificato. Viene comunque consigliata la riduzione del numero di Operatori Sportivi ove possibile e informare sul Protocollo gli stessi; installare presso la struttura un numero adeguato di “dispenser” di gel igienizzanti e incentivare, anche qui nei limiti del possibile, lo svolgimento di mansioni da remoto.

3. GESTIONE DEI PROCESSI ORGANIZZATIVI

Per la gestione dell’organizzazione, che dovrà essere affidata a un Tecnico Responsabile, dovrà tenere conto di tutti gli aspetti sopra citati, dal controllo delle certificazioni sanitarie alla gestione degli accessi alla struttura e alla sanificazione degli impianti. Il numero massimo di persone ammesse all’impianto è fissato a 150 unità, esclusi gli spettatori all’evento sportivo consentiti. Questo numero comprende: gruppo squadra e arbitri; delegazioni delle squadre partecipanti (presidenti o dirigenti); personale impegnato nelle attività di gara; personale addetto alla sicurezza; personale medico; addetti alle pulizie; operatori tecnici (manutenzione dell’impianto); media/giornalisti/fotografi e operatori e tecnici delle produzioni TV. 

4. REQUISITI PER LE ATTIVITA’ LEGATE ALL’EVENTO SPORTIVO

Qualche ritocco nel protocollo per tutto ciò che riguarda la sfera del pre-gara e dell’evento in sé. Sia nel ritiro estivo che negli allenamenti quotidiani la società sarà tenuta a mantenere e verificare le misure igieniche sopra citate, così come il distanziamento. Per quanto riguarda i viaggi in pullman è possibile utilizzare un solo mezzo, mantenendo comunque il distanziamento ed evitando possibili soste.

Per quanto riguarda l’attività di gara gli ambienti della struttura come gli spogliatoi vanno resi disponibili in toto, in modo da facilitare la distribuzione del gruppo squadra. Le docce sono consentite, ma con particolare attenzione al ricambio d’aria, alla pulizia e alla disinfezione che deve essere regolare. Vanno comunque mantenute le distanze di sicurezza. Le due squadre, ove possibile, devono accedere all’impianto da due aree separate, così come l’ingresso nel terreno di gioco deve avvenire in due momenti differenti e con nessun tipo di accompagnamento (mascotte o bambini). Sarà ancora abolita la classica stretta di mano tra le due squadre e la squadra arbitrale. Nulla di invariato per il sistema di interviste con i media: va mantenuta la distanza di sicurezza e, se possibile, le interviste sono consigliate sul terreno di gioco.

L’area tecnica tra le due panchine deve essere limitata a poche figure (quarto uomo, Delegato di Lega e altre figure istituzionali); i fotografi accreditati dovranno posizionarsi alle spalle delle porte e rispettando sempre le distanze di sicurezza. Non è ancora consentita l’effettuazione della foto di squadra, che è consentita solamente al fotografo ufficiale della società.

5. PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO

Con il nuovo protocollo la forbice sul numero massimo di spettatori che possono accedere all’impianto si allarga decisamente, con specifica differenziazione tra zona bianca e zona gialla. Sempre mantenendo la distanza di un metro tra i vari posti a sedere preassegnati, la capienza consentita in zona bianca non può essere superiore al 50% per gli eventi all’aperto, con un numero di spettatori massimo fissato a 5000. Per gli eventi al chiuso la capienza scende al 25% e con il numero massimo di spettatori fissato a 2500. In zona gialla le percentuali restano invariate, ma il limite massimo di spettatori scende a 2500 unità per gli eventi all’aperto e 1000 per quelli al chiuso. Il tutto sarà comunque legato alla situazione sanitaria delle singole regioni e i numeri potrebbero cambiare nel corso dei mesi.

Le società organizzatrici sono tenute a gestire ogni dettaglio sull’afflusso e sul deflusso del pubblico. Lo spettatore dovrà seguire le regole già note, dal mantenimento del proprio posto a sedere alla distanza di sicurezza con gli altri spettatori, fino all’utilizzo della mascherina.