Lo sport come terapia: da oggi a Oristano un corso per insegnare ai diabetici come praticare attività agonistica
30 Settembre 2022È partito oggi il camposcuola “Diabete no limits” dedicato a ragazze e ragazzi con diabete di tipo 1, dai 14 anni in su, ed organizzato dall’Aniad (Associazione nazionale italiana atleti diabetici) in collaborazione con l’Unità operativa di Diabetologia e con l’ambulatorio di Diabetologia pediatrica della Asl di Oristano, a Torre Grande fino a domenica 2 ottobre.
Obiettivi dell’iniziativa sono quelli di insegnare ai giovani con diabete a praticare lo sport come terapia, ma anche di conoscere le strategie per tenere sotto controllo l’andamento glicemico e prevenire eventuali squilibri ed abbattere
i pregiudizi legati alla malattia, dimostrando che una persona che ne è affetta può fare attività fisica in sicurezza. Durante il fine settimana si alterneranno lezioni teoriche, tenute da diabetologi, nutrizionisti ed infermieri dell’Unità
Operativa di Diabetologia insieme ai diabetologi pediatri che insegneranno a gestire la terapia prima, durante e dopo l’allenamento, e momenti pratici in cui, grazie ad istruttori, laureati in scienze motorie ed atleti con diabete, i partecipanti si cimenteranno nelle attività vere e proprie quali ciclismo, sup e calisthenics, un allenamento basato sulla ginnastica a corpo libero.
«Abbiamo sposato con estremo piacere questa iniziativa proposta dall’Aniad, perché siamo convinti dell’importanza dell’attività fisica come farmaco nella gestione della malattia, oltre che come fondamentale strumento di prevenzione» ha detto il direttore sanitario della Asl di Oristano Antonio Maria Pinna nel portare i saluti ai partecipanti, ribadendo l’importanza della collaborazione con l’associazione ed il valore dell’evento. «Il movimento nei pazienti diabetici non solo comporta dei benefici fisici, consentendo un migliore compenso metabolico, ma ha anche un risvolto psicologico importante, in quanto fa comprendere che si può vivere pienamente, praticando sport con i giusti accorgimenti, senza sentire la malattia come un limite» ha aggiunto la direttrice dell’Unità operativa di Diabetologia Concetta Clausi.
Il presidente nazionale dell’Aniad, Marcello Grussu ha voluto ringraziare i vertici Asl per la collaborazione ormai collaudata che ha permesso, in questa come in altre occasioni, di promuovere iniziative importanti per sensibilizzare ai corretti stili di vita e migliorare la qualità della vita dei pazienti. «Lo scopo della tre giorni – hanno spiegato gli organizzatori – è quello di rafforzare le conoscenze e le strategie per un corretto autocontrollo del diabete e sensibilizzare all’importanza di una regolare attività fisica, istruendo sul come trarne beneficio senza incorrere nel rischio di sviluppare ipo o iperglicemia. Quando si parla di diabete e attività fisica, di solito, si fa riferimento ad un tipo di attività non troppo intensa il cui principale scopo è il miglioramento del controllo metabolico, ma il paziente diabetico può oggi praticare un vero e proprio sport, con un ventaglio di attività motorie e sportive che nel tempo si è allargato. Lo sport, da un punto di vista terapeutico, ha effetti spesso analoghi al farmaco e apporta benefici a trecentosessanta gradi. Può e deve essere praticato, ma in sicurezza, per evitare crisi di ipo o iperglicemia. Rischi che oggi è possibile prevenire grazie anche ai sensori per il monitoraggio continuo del glucosio, che consentono di tenere monitorati costantemente durante l’allenamento o in gara i livelli di glucosio» .
Durante le attività, che saranno svolte sempre sotto la vigilanza del personale medico e degli istruttori, gli atleti indosseranno dei sistemi avanzati di monitoraggio continuo della glicemia ed i dati saranno non solo utilizzati sul campo, ma studiati ed analizzati successivamente, in modo che ogni partecipante possa fare la scelta nutrizionale più adatta per se stesso. Grazie al supporto di una psicologa, i giovani potranno anche affrontare le paure e le incertezze, sia fisiche che psicologiche, legate alla malattia. Quello che si terrà il prossimo fine settimana non è il primo evento promosso da Aniad e Asl. Già dal 2006, anno della nascita dell’Aniad, l’associazione organizza campi scuola rivolti a bambini e adolescenti con diabete e ai loro familiari, campionati sportivi come le mezze maratone, incontri informativi in collaborazione con gli istituti scolastici, attività di sensibilizzazione e informazione. Una collaborazione collaudata, quella fra l’azienda socio-sanitaria e l’associazione, che da sempre lavora per promuovere il messaggio dell’attività fisica come strumento di prevenzione e di cura per le malattie metaboliche.
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