Le interviste sotto l’ombrellone. Simone Deliperi: “Il calcio mi ha dato tanto”
23 Agosto 2019Ha aperto una nuova attività commerciale che lo impegna molto, poteva appendere i guanti al chiodo, enormemente soddisfatto di quanto ha fatto nella sua bella e lunga carriera, ma per Simone Deliperi il calcio é una passione. Per divertirsi e stare nel suo mondo ha accettato allora di giocare in Prima Categoria, a Badesi, vicino a casa.
Lo abbiamo incontrato per una chiaccherata in libertà su se stesso e sul calcio isolano.
Simone, ci pare di capire che la categoria non è tutto quando si ha molta passione come te…
La categoria è importante quando sei giovane e hai ambizioni, per come sono fatto mi piace fare le cose seriamente al di là della categoria, quindi l’importante è calarsi nella realtà con umiltà.
Stai chiudendo una lunga e importante carriera, hai qualche rammarico?
No. Mi ritengo molto fortunato perché ho fatto il professionista per molti anni, ho giocato in piazze importanti avendo tanti allenatori e compagni che hanno fatto la serie A.
Ho fatto bellissime esperienze anche nelle categorie inferiori. Se proprio devo dirti un rammarico è quando venni venduto al Ravenna in B e saltò tutto proprio mentre ero già in viaggio…
Quali allora i ricordi più belli e se ne trovi anche brutti della tua brillante carriera?
Ricordi belli sono tanti. Dal gol fatto con il Calangianus ad appena 16 anni, all’esordio in C con il Campobasso, la C1 con l’Arcireale, l’approdo alla Torres che per me è stato il massimo essendone tifoso. Aver giocato in piazze importanti in Sardegna come Olbia, Nuoro e Sassari, la Coppa Italia vinta con il Ghilarza e da giovanissimo il torneo delle Regioni vinto.
I più brutti Sorso e Valledoria, 2 esperienze che mi hanno segnato. Però i bellissimi hanno compensato tutto, come anche gli anni passati al Lamezia, Igea Virtus ,Caivano, San Giuseppe, San Teodoro.
Come trovi attualmente il livello del calcio isolano?
Il livello del calcio in Sardegna sinceramente lo vedo sempre peggio. Giovani buttati allo sbaraglio con regole assurde, allenatori che portano sponsor e soldi per allenare, troppa improvvisazione. La meritocrazia esiste sempre meno. Quella che nello sport come ormai nella vita, si vede sempre di meno.
Grazie a Simone per la collaborazione e disponibilità con un buon divertimento per la prossima stagione.