Le interviste sotto l’ombrellone. Quattro chiacchiere con il bomber Pulina
13 Luglio 2019Il nostro ospite di oggi, intervistato da Giuseppe Sotgiu, è il bomber dei bomber Michele Pulina, uno degli attaccanti più forti del panorama calcistico dilettanti regionale.
28 gol nella stagione appena conclusa e play off centrati per il secondo anno consecutivo, questa volta a Sorso, Pulina ha 39 anni, ma grazie ad un fisico impeccabile e un allenamento costante, sembra che per lui gli anni non passino mai. Come una sorta di Peter Pan. Conclusioni dalla distanza, calci da fermo, dribbling rapidi, scatti come un ventenni. Che dire…complimenti! Ha giocato le ultime due stagioni e mezzo a Sorso. Alla prima è arrivato a dicembre e attraverso i play off con la promozione in Eccellenza. Nella seconda e nella terza stagione ha sempre centrato i play off.
Michele, quest’anno vi siete messi alle spalle anche la Nuorese, battendola pure in casa, a Nuoro e a Olbia.
Che stagione è stata?
È stata una grande stagione dove abbiamo messo in risalto i valori di una grande squadra e un grande gruppo. Abbiamo dimostrato che tra tante difficoltà siamo sempre stati uniti con orgoglio, fame e ambizioni. Siamo andati a vincere la finalissima play off ad Olbia contro la Nuorese, non una delle ultime società del calcio sardo, vincendo 2 1.
Stagioni importanti personalmente pure per te…
Si, sono state due grandissime stagioni. Nonostante qualcuno fosse scettico per l’età anagrafica, sono contento di aver dimostrato il contrario e i numeri mi hanno dato ragione. È stato davvero una grande piacere aver raggiunto questi grandi risultati con un gruppo di grandi giocatori, compagni e amici.
Sei arrivato secondo nella classifica marcatori con 28 gol stagionali, alle spalle solo di Meloni della corazzata Muravera, la squadra con più realizzazioni in tutti i tornei di Eccellenza d’Italia. Numeri pazzeschi per un ragazzo come te che non finisce mai di stupire..
I 28 gol della scorsa stagione mi fanno onore e piacere, perché a Sorso sono arrivato in una situazione dove le ambizioni erano altissime e ho contribuito a raggiungere degli obbiettivi importanti.
Per la prossima stagione, hai già deciso la tua squadra? Giocatori e persone come te, dovrebbero tenerseli stretti e non farseli scappare…
Sicuramente il prossimo anno andrò dove ci sarà un progetto serio e ambizioso perché ho ancora tanta voglia di giocare a far bene.
Ad oggi non ho deciso niente ma entro questa settimana prenderò una decisione e firmerò con una società che al di là del lato economico, mi soddisferà come progetto e prospettiva futura.
Mi pare di capire che non rimarrai a Sorso…
Mi dispiace ma a Sorso non rimarrò. Ho concluso un ciclo. Purtroppo la crisi economica generale crea questo tipo di difficoltà, però uno che ama il calcio non guarda solo il lato economico, ma in prospettiva alle ambizioni. Io spero un domani, se dovessi allenare, di creare una situazione dove i ragazzi badano ad arrivare al lato che conta, più che al lato economico.
Hai il patentino da allenatore, ma chi ama il calcio spera di vederti il più tardi possibile in panchina, hai ancora tanto da dare sul campo. Gli stimoli sono ancora forti?
Per quanto riguarda la panchina di allenatore, ancora non ci penso, ma sarà una cosa che in futuro valuterò perché mi piace allenare e mi piace far parte di squadre organizzate e competitive, essendo una persona e un giocatore ambizioso. L’idea di allenare mi stimola e comunque è una prospettiva futura. A 39 anni mi sono tolto grandi soddisfazioni e tantissimi sassolini dalle scarpe; spero di farlo ancora per molto. Il giorno e l’ora che una società mi darà fiducia per allenare saprò come comportarmi.
Secondo te il calcio sta perdendo di credibilità perché molte squadre non mantengono le promesse? Abbiamo un chiarissimo esempio di una squadra sarda che sparirà dalla Lega Pro, ma non è l’unica ad aver mancato la parola data…
Dico di no, spero sempre che il calcio sardo venga valorizzato all’ennesima potenza, perché siamo in un’isola e già penalizzati in sè per quanto riguarda il settore giovanile. Per l’Arzachena è una brutta batosta. In questi anni hanno creato tanto, raggiunto grandi obiettivi con le forze proprie. Essendo del quartiere Latte Dolce di Sassari, spero che questa sia la prossima squadra a raggiungere la Lega Pro, perché ha l’ambizione, competenza e sicuramente un elemento di forza nella società. E ancora un allenatore che è partito dal basso e vuole arrivare tramite le proprie forze ad allenare squadre competitive in categorie superiori.
Una carriera importante si costruisce non da soli ma anche circondandosi di persone speciali. Un ringraziamento particolare?
La mia famiglia, mia moglie e i miei figli che mi sono sempre stati vicini, perché sacrifico le domeniche per una passione che ho e mi hanno appoggiato in tutte le scelte. I meriti di queste grandi annate vanno a loro.
Ringraziamo il bomber Michele Pulina per averci concesso queste gentile intervista, augurandogli le migliori fortune per il prosieguo della carriera.
Giuseppe Sotgiu