Le interviste sotto l’ombrellone. Dal Tonara al Thiesi: la… nostalgia di Emanuele Fois

Le interviste sotto l’ombrellone. Dal Tonara al Thiesi: la… nostalgia di Emanuele Fois

1 Agosto 2019 Off Di Redazione GuilcerSport

Il nostro ospite di oggi è Emanuele Fois, classe 1997, nuovo acquisto del Thiesi, dopo aver giocato due stagioni a Tonara in Eccellenza  e prima ancora in serie D con il Portotorres, in Eccellenza con il Ploaghe, in D a Lanusei, Tergu in Eccellenza, Bonorva in Promozione.

Ora si apre una nuova esperienza a Thiesi in Promozione.

Emanuele, dopo una esperienza a Tonara, ti avvicini a casa. Com’è stata questa parentesi, dove hai provato varie emozioni, dalla vittoria della Coppa Italia di Eccellenza, alla amara retrocessione di quest’anno? 
Si è vero, dopo quasi tre anni mi avvicino a casa. E’ stata una esperienza bellissima, dentro e fuori dal campo.
La vittoria della Coppa è stata qualcosa di inspiegabile, solo per il calore del pubblico tonarese che ci ha seguito in questa nostra avventura. È un ricordo che porterò dentro per tutta la vita. La retrocessione è stata invece un duro colpo, abbiamo fatto tanti sacrifici, siamo arrivati ad ottenere i Play out, oltretutto giocandoli davanti al nostro pubblico, però non è andata come speravamo. Ci son tanti rimpianti per quella partita… ancora oggi penso a quella gara.

Siete partiti molto male, poi con il cambio del mister e alcuni innesti avete sfiorato un miracolo sportivo, perdendo il Play out in quella maniera atroce. 

Avevamo 4 punti in 12 partite, con il cambio dell’allenatore abbiamo girato con una media play off, però ripeto, le partite secche sono una storia a sè nonostante fossimo favoriti in tutto e per tutto.

Che rapporto hai avuto con mister Cirinà dopo che lo avevi avuto pure a Ploaghe, sempre in Eccellenza? 
Mister Ivan è una bellissima persona, un grandissimo allenatore e soprattutto un motivatore. Ci ha preso in condizioni disastrose e ha trasformato una squadra retrocessa in una “macchina da guerra”. Per me oltre il calcio, il mister è un amico, una persona che sento tutt’ora. Secondo me è uno dei migliori allenatori che abbiamo qua in Sardegna.

A Tonara saresti voluto rimanere ed eri ben voluto da tutti. Quale è stata la principale motivazione che ti ha spinto a cambiare squadra? 

Tonara per me è casa, è un ambiente bellissimo, le persone vivono di calcio. Dalle più grandi alle più piccole. Sarei voluto rimanere, ma alla fine, con il presidente Giuseppe Noli, abbiamo parlato, da amici e non abbiamo trovato un accordo che andasse bene per tutti e due; ma la cosa principale è stata lasciare un bel ricordo sia come persona, sia come giocatore.

Guardiamo al presente. Il Thiesi arriva da un Play off di Promozione perso per un soffio. Quali sono quest’anno le ambizioni di Mister Rassu e del presidente Mannu? 
Si, avevano una grandissima squadra, una squadra costruita per vincere. Ma come ho già detto in precedenza, i Play off, Play out, le finali, sono partite a sè. Le ambizioni di mister Rassu sono quelle di creare innanzitutto un bel gruppo, fatto di giovani della zona, non c’è nessuna pressione, il nostro obiettivo sarà salvarci e fare un campionato degno della Polisportiva Thiesi.

Alla fine, sia il presidente Peppino sia il mister, li conosco da quando sono piccolo, hanno grande entusiasmo e voglia di fare le cose seriamente, che è la cosa principale.

Avevi sicuramente tante richieste, perché hai scelto proprio Thiesi? 
Ho scelto Thiesi perché è un ambiente tranquillo, alla fine abito a 5 minuti e so chi c’è dietro e so chi sono le persone che salgono a sostenere la squadra. Sono a casa, il progetto è duraturo, nel senso che i risultati arrivano e devono arrivare nel corso degli anni, non in seduta stante. Ho avuto tante richieste ma alla fine stare vicino alla mia famiglia, dopo tanti anni, è stata la scelta migliore.

Che effetto ti farà incontrare il Tonara da avversario? 

Non so se lo rincontrerò da avversario, perché a quanto ho capito, saranno nel girone A. Se dovesse essere il contrario, sarà la partita più importante per me. Ho lasciato amici, non compagni di squadra. Naturalmente durante i 90 minuti, saranno avversari e cercherò di fare la “guerra”, sportivamente parlando.
Gian Marco Trogu sarà il capitano quest’anno, penso quindi che vincere contro di lui sarà ancora più bello, perché lo potrò prendere in giro per tutto l’anno.

Grazie ad Emanuele per questa gentile intervista. In bocca al lupo da tutta la redazione Guilcersport per questa nuova avventura a tinte neroverdi.

Giuseppe Sotgiu