Le interviste di Guilcersport. Alberto Cera: “Quando non alleni è come che ti manchi qualcosa”

Le interviste di Guilcersport. Alberto Cera: “Quando non alleni è come che ti manchi qualcosa”

27 Agosto 2018 Off Di Redazione GuilcerSport

È uno degli allenatori della provincia di Oristano che, pur avendo avuto diversi contatti, non ha poi ritenuto di dover sposare inizialmente alcun progetto tecnico. Una chiacchierata con il giovane tecnico di Uras Alberto Cera è allora d’obbligo per analizzare soprattutto i campionati di Prima Categoria girone B e C, che conosce bene per aver guidato lo scorso anno il Samugheo.

Alberto, cosa si prova a non aver squadra a inizio stagione? 

Posso dire che da quando ho smesso di giocare per motivi fisici e ho iniziato ad allenare subito dopo, questo è il primo anno che non inizio la preparazione. Una sensazione strana. È come se ti mancasse qualcosa, ma allo stesso tempo riposi, osservi e valuti. Stare sul campo per me è importante, è una cosa che amo, che voglio e per la quale investo risorse. Soprattutto per aggiornarmi e studiare. Sono andato anche fuori dall’Italia a vedere realtà diverse dalle nostre. Quindi stare fermo inizialmente mi pesa, per come si sono sviluppate certe situazioni, ma allo stesso tempo mi permette di valutare la frequenza di alcuni corsi a Coverciano.

Sei stato contattato da qualche società durante l’estate? 

Posso dire che dopo l’avventura a Samugheo (bellissima, dove abbiamo ottenuto un buon decimo posto), ci sono state alcune richieste. Due anche in una categoria superiore ma, come dicevo prima, alcuni eventi noti mi hanno fatto perdere il treno; io ero concentrato solo ed esclusivamente per quella realtà chiamata Tharros, per la quale avrei dato l’anima e cuore. Poi naturalmente per fare un matrimonio ci devono essere tutte le garanzie, sia tecniche che economiche, che permettano lo svolgimento del campionato. Quando una sola componente di queste viene a mancare è giusto non proseguire, sapendo anche di rimanere senza squadra.

Come giudichi i  girone B e  C della Prima Categoria che ben conosci…
Questa rimodulazione dei campionati ha mescolato un po’ le carte. Squadre come Tharros, Oristanese, Mogoro, Gergei, CR Arborea, dal girone C sono passate al B e troveranno non pochi problemi per la presenza di  squadre toste come Barumini, Sadali, Villamar, per non parlare della Villacidrese che ha allestito una squadra di vertice. L’ultimo acquisto, l’attaccante Giuseppe Corona è un lusso per la Prima Categoria. Credo che sia un bel girone e si divertiranno.

Per quanto riguarda il girone C, è completamente cambiato rispetto allo scorso anno e sarà sicuramente anche questo molto molto competitivo. Squadre attrezzate come Ovodda, Buddusó, Corrasi, Siniscola, saranno difficili da affrontare. Non tralasciamo poi l’Abbasanta di mister Cuccu e la Paulese di Andrea Contini che possono recitare ugualmente un ruolo di primo piano, con organici importanti e il cui valore aggiunto può essere l’esperienza e la bravura dei loro tecnici.

Si dice che gli allenatori gufino nei confronti dei loro colleghi. Verità o leggenda da sfatare? 
No assolutamente, non credo che i colleghi facciano questo. Non serve ma soprattutto non ha senso. Questa è una passione che abbiamo scelto noi e sappiamo a cosa andiamo incontro. Quando un’avventura finisce bisogna iniziarne un’altra nuova, l’importante è lasciare un bel ricordo.
Con questo colgo l’occasione per fare i miei migliori auguri agli amici di Samugheo, con i quali ho stretto una grande amicizia.