Le interviste/ Calcio Eccellenza. Carlo Piga saluta la Nuorese:”Grande società ma devo pensare al futuro”

Le interviste/ Calcio Eccellenza. Carlo Piga saluta la Nuorese:”Grande società ma devo pensare al futuro”

7 Luglio 2020 Off Di Redazione GuilcerSport

Il nostro ospite di oggi è Carlo Piga, classe 1991, scorsa stagione con la Nuorese in Eccellenza ma nella sua carriera perno del Latte Dolce di Massimiliano Paba che stravinse l’Eccellenza.

Si confermo’ anche in serie D, sino a quando una scelta di cuore lo porto a lasciare la squadra del presidente Fresu, per approdare alla Torres. Qui  giocò in Eccellenza, per risalire immediatamente in serie D. Confermato anche in quella categoria, ha disputato una grande stagione, per poi passare, nella stagione successiva, alla Nuorese. Dopo una sola annata, ha deciso di salutare la squadra verdeazzurra.

Carlo, abbiamo saputo del  tuo saluto alla Nuorese. Come mai questa decisione, visto che era noto a tutti quanto fossi benvoluto e inserito nel progetto e avevi (e tutt’ora hai, un legame fortissimo con il capitano Fabio Cocco?

Mi fa piacere la domanda, perché ho dovuto prendere una decisione difficile e, non è stato semplice lasciare una piazza come Nuoro, però a 30 anni bisogna pensare anche al futuro dopo il calcio. Quindi penso che oltre a giocare mi darò da fare per trovare un lavoro che mi dia sicurezze e tranquillità.  Di Nuoro città e Nuorese società posso solo parlare bene, mi sono trovato benissimo e  gran parte del merito va dato a Fabio Cocco, il nostro è un rapporto che va avanti da dieci anni, iniziato da avversari, ma coltivato fuori dal campo. Grazie a lui mi sono inserito subito nell’ambiente e poi conoscendo tutti i dirigenti e il presidente, ho avuto la fortuna di entrare in una grande famiglia. Sono contento di aver lasciato un bel ricordo in tutti loro, vuol dire che hanno apprezzato il mio modo di essere e anche il mio impegno in campo.

Mister Prestaro ti ha dato subito piena fiducia.. 

Il fatto che l’allenatore Antonio Prastaro mi ha dimostrato da subito di fidarsi molto di me, mi ha dato la conferma che si puntasse  sulle mie qualità, per questo lo apprezzo e sono sicuro che la nostra amicizia che è nata quest’anno durerà a lungo.

Le tue ultime tre maglie, sono state tra le più importanti in Sardegna, dopo Cagliari e Olbia. Cosa accomuna queste società e cosa le differenzia?

 Ho avuto la fortuna di vestire le maglie più importanti della Sardegna. Per quanto mi riguarda la Torres è fuori concorso perché per me è unica.  Da tifoso gli auguro di tornare al più presto nei professionisti e magari un giorno anche in quella serie B che tanto abbiamo sognato. Quando ho giocato io nel Latte Dolce era una squadra di quartiere che faceva del suo settore giovanile il punto di forza: Abbiamo vinto il campionato di Eccellenza con soli giocatori della provincia di Sassari, non è cosa da tutti. Questa sicuramente è la differenza più grossa con le altre società, ma nel frattempo è diventata un importante club  per la serie D, grazie a nuovi investitori e quindi puntano anche sui giocatori nazionali e non solo dell’isola. La Nuorese  invece si avvicina di più al mondo Torres perché anche lì hanno vissuto la serie C e quindi la voglia di tornare a quei livelli è tanta e si cerca di investire per poter fare il salto di categoria. Quest’anno ho potuto notare che stanno mettendo molto impegno nel ricostruire il settore giovanile, una grande dimostrazione della loro voglia e del fatto che vogliono fare una grande società. Gliene va dato il merito.

Che tu ora abbia tante richieste, è scontato. Hai preso una decisione o stai ancora valutando o aspettando nuove proposte?

Io sto attraversando un periodo molto tranquillo mentalmente dopo il Covid. Come detto prima mi voglio riavvicinare a casa e penso che in questi giorni metterò nero su bianco l’accordo con la nuova società, ma per ora non posso fare il nome per rispetto nei loro confronti. A giorni  l’ufficialità,  ma posso dire di essere felice per l’opportunità che mi stanno dando.

Quale è il tuo pensiero sull’abbassamento da tre a due fuoriquota nei campionati regionali?

Secondo me l’abbassamento dei è giusto, chi merita di giocare lo fa a prescindere. Posso fare il mio esempio di  solo un anno da fuoriquota, eppure questo sarà la  mia undicesima stagione  tra Eccellenza e serie D.  Poi posso fare l’esempio di Carlo Nurra, un ragazzo del 2002 che  ha preso per mano il centrocampo dell’Ossese nonostante non fosse ancora in età di giocare. Questo dimostra che se uno merita gioca a prescindere dall’età.  In molti casi la regola ha rovinato molti giovani perché erano tranquilli di dover giocare per forza e magari l’impegno non era al massimo. Poi una volta finiti gli anni da fuoriquota si sono perse le loro tracce e questo mi dispiace.

Visto da fuori, sembra che il Latte Dolce come organizzazione a 360 gradi sia la squadra meglio strutturata. Il frutto del lavoro dalle fasce più piccole porta i frutti sino alla prima squadra. È un qualcosa che dovrebbero prendere come esempio tante altre importanti realtà?

Come dicevo prima la società del Latte Dolce in questi anni si è evoluta, grazie al suo settore giovanile di primo livello, ma ora grazie ai nuovi investitori oltre che ai giovani può puntare anche ai calciatori di grande livello, se pensiamo che hanno provato a riportare a casa il calciatore più forte della serie D Gigi Scotto capiamo subito che i loro standard si sono notevolmente alzati. Sicuramente anche le altre società se iniziassero a mettere le basi dai giovani e fossero guidate da persone serie e professionali, potrebbero provare a fare il salto di categoria.

Un’ultima domanda. Pensi che le conseguenze post Covid19 possano creare molte difficoltà alle società, nella ricerca di fondi e sponsorizzazioni e di quindi ridimensionare tutto quello che gira attorno al calcio?

Sicuramente dopo questa pandemia tutte le società avranno più problemi a trovare sponsor, di sicuro influirà molto nella ricerca di giocatori, però se tutto va come sta andando ora ci sono due mesi per far andare bene l’economia della Sardegna e quindi magari dopo agosto le aziende avranno dei capitali da investire nel calcio, noi che facciamo parte di questo mondo lo speriamo, staremo a vedere.

Ringraziamo Carlo Piga per questa gentile intervista che ci è stata concessa con immediata disponibilità. Aspettando l’ufficialità della sua nuova squadra, mandiamo a Carlo il più caro in bocca al lupo da tutta la redazione GuilcerSport.

Giuseppe Sotgiu