Joseph Concas: “Resto a Norbello per una questione di cuore e per Davide”

Il portiere di Ottana Joseph Concas rimane a Norbello anche per la prossima stagione 2019 – 20.

Non era scontato, ma siccome il calcio qualche volta fa nascere delle storie di cuore, ecco perché il numero uno ha scelto ancora i biancorossi. Lo fa perché ha avuto una grande dimostrazione di bontà d’animo da parte dello spogliatoio e della comunità norbellese.

L’anno scorso, purtroppo, ho subito un bruttissimo lutto, la morte di mio cugino a inizio preparazione, che mi ha completamente destabilizzato, sia calcisticamente che nella vita privata. Sembravo quasi perso, ma grazie a un supporto importante dei miei compagni, società e di tutta la comunità di Norbello, piano piano sono riuscito a uscir fuori da una “stanza buia” dove non esistevano filtri di luce. Ringrazio sempre tutti i miei compagni per il supporto.

Posso soltanto immaginare ciò che sta provando il mio compagno Davide Onida, più o meno la mia stessa situazione; adesso sento il dovere di fare la stessa cosa con lui e come me anche i miei compagni.

La società, in palese difficoltà, mi ha chiesto di aiutarli col calciomercato, ma nel frattempo molte società mi cercavano, offrendo buoni propositi, progetti e anche qualche soldino in più.

Si, ho aiutato il Norbello con le trattative e sono stato uno dei fulcri fondamentali per far arrivare Di Pietro, Massimo Marras e Salvatore Zedda; di conseguenza, nonostante le numerose richieste, anche di categoria superiore, sia in Prima che Promozione, ho scelto col cuore: “resto a Norbello ” .

Giocare a calcio con amici come Davide, mi spinge a non pensar alle cose brutte della vita, anzi mi dà la forza per poter dire “giocherò altri 10 anni” e non solo. Un giorno l’anno scorso, quando già a dicembre il presidente Federico Mele mi chiese di restare, Davide mi disse “se l’anno prossimo dovesse essere il mio ultimo anno calcistico,vorrei contribuire a realizzare un sogno per il Norbello e voglio farlo con Joseph Concas in porta”

Frasi che immaginiamo ti abbiano molto colpito… 

Sentirsi dire queste cose, posso garantirvi, mi fa capire che ho sempre lavorato bene, trovando i sani valori che cercavo. Volevo allora far arrivare al cuore di tutto il popolo calcistico sardo questa storia. Aggiungere inoltre che talvolta, 200 € in più non valgono a niente, se non c’è uno spogliatoio o una persona là dentro per la quale dare tutto ciò che si ha… sangue, sudore e cuore. Soprattutto cuore.

Certo. Il Mister Francesco Succu, voluto fortemente da me, ha contribuito nella trasformazione di crescita della società e nel susseguirsi del calciomercato.