CAMPIONI DI PROVINCIA/Stefano Putzulu “Pedro Gol” indimenticato beneamino per i tifosi del Ghilarza

CAMPIONI DI PROVINCIA/Stefano Putzulu “Pedro Gol” indimenticato beneamino per i tifosi del Ghilarza

22 Novembre 2020 Off Di Redazione GuilcerSport

Classe 1974, di professione attaccante e bestia nera delle difese avversarie. Lui è Stefano Putzulu, ghilarzese, che oltre ad essere stato per tanti anni uomo gol dei giallorossi, è considerato, non a caso, uno dei beneamini indiscussi del tifo locale che lo aveva sopranominato “Pedro Gol”.

Stefano oltre che un gran calciatore è anche un ragazzo d’oro, benvoluto dai compagni e da tutti per il suo carattere di persona umile e mai fuori dalle righe. Lo si ricorderà sempre come un pezzo importante della storia recente del calcio ghilarzese. Sin da ragazzino era un fenomeno. Come non ricordarlo nei bei tempi della squadra Allievi del Ghilarza che insieme a lui schiacciava tutti.

Campione provinciale 88-89 e partecipante allo storico torneo Muzzetto di Tempio. Era una squadra forte e unita con ragazzi eccezionali: Piero Ghisu, Omar Piras, Antonino La Piana, Gioele Fodde, Massimiliano Faedda, Martino Mariotti, il fratello Checco Putzulu, Titti Sechi, Luca Alloisio, Antonio Demartis, Giuseppe SabaBaiano” e “Jumbo“, Alessandro Medde. Mister Lelle Putzolu e Presidente Carlo Piras.

Un dirigente giallorosso ricorda sempre che a Uras il suo terzino marcatore volle uscire dal campo piangente, Stefano gli aveva fatto solo…7 gol. Lo nota l’Olbia ma tra i professionisti non ha fortuna e viene mandato a maturare nel Tavolara in Eccellenza dove si fa ammirare per le sue grandi qualità. Il richiamo del suo paese è però troppo forte. Torna a Ghilarza dove disputa tantissimi campionati da capitano, siglando un numero impressionate di gole e  contribuendo ai diversi salti di categoria sino all’Eccellenza. Prima di appendere le scarpe al chiodo, la passione lo ha portato a giocare anche nei campionati minori per rispondere agli amici che gli chiedevano una mano.

E’ un giocatore che meritava sicuramente di più ma lui non se fa un cruccio ed è contento così. Ora si gode la sua bella famiglia ma non dimenticherà mai il pallone, primo grande amore della sua vita.