CALCIO / “Obbligo Under regola deleteria, chi è bravo gioca”: Il commento di Mauro Coppadoro
1 Gennaio 2023Ormai da parecchi anni, nel calcio dei Dilettanti (Promozione, Eccellenza, Serie D) è obbligatorio schierare per tutta la partita un determinato numero (che è variato in base alle stagioni ed alla categoria) di giovani, o Under che dir si voglia.
Per fare un esempio, in serie D devi avere un 2001, un 2002, un 2003, un 2004. E li devi avere per tutti i 90 minuti: se uno di questi esce, deve essere sostituito da un pari età o uno più giovane. Questo significa che ogni squadra di serie D deve avere almeno 10/12 under in organico, dei quali almeno 8 a referto, i quattro titolari ed eventuali sostituti.
Lo spirito di questa norma era quello di favorire il lancio dei ragazzi del settore giovanile in prima squadra. Secondo me è una regola deleteria, assolutamente dannosa, che non porta vantaggi a nessuno. Crea un esercito di ragazzi appartenenti a questa “fascia protetta”, con annesso giro di mercato e procuratori specializzati, che di massima restano nel giro per gli anni nei quali rimangono Under.
Statisticamente, poi, la stragrande maggioranza di loro, una volta terminato il famoso quadriennio, e diventati “senior”, esce dalla fascia protetta, e finisce per giocare in categorie minori, o addirittura smette.
Magari, come disse con lungimiranza il maestro Angelino Fiori, dopo aver abbandonato gli studi a diciassette anni, col miraggio di una carriera da professionista. Ma ci sono altri effetti collaterali, che trovo gravi. Una certa ghettizzazione dei senior, soprattutto in alcuni ruoli, perché statisticamente è molto ricorrente che con gli under vengano coperti i ruoli di portiere e difensori esterni. Ne deriva che in questi ruoli, soprattutto il portiere, elementi anche validissimi siano “vecchi” a 22 anni (!) e costretti a cercare squadra nelle serie minori.
A riprova di ciò, i portieri senior in D sono praticamente estinti, ed anche in Eccellenza sono sempre pùu rari.
Premesso che il problema è presente anche in C (gli Under non sono obbligatori, ma “incentivati”, nel senso che le società ricevono degli incentivi, cioè soldi, quando sono presenti in campo Under per almeno 270 minuti complessivi), ribadisco, da semplice appassionato, il mio parere assolutamente contrario a questo assetto, che spero sparisca quanto prima.
In passato i giovani trovavano comunque spazio in prima squadra, non perché una regola lo imponesse, ma perché… erano forti, avevano talento, ed una volta conquistato il posto da ragazzini, lo mantenevano per anni e anni, diventando bandiere del loro club. Anche oggi ci sono giovani forti, che troverebbero spazio anche col vecchio sistema, ma questa norma che “li impone” droga e condiziona tutto il sistema, e tra le altre cose abbassa il livello medio dei campionati, con formazioni che per oltre un terzo dei titolari sono delle juniores, e complica molto il compito degli allenatori, condizionando le loro scelte e rendendo automatici molti dei cambi.
Insomma, io ADORO il calcio dei dilettanti, ma non è tutto rose e fiori, e non ci sono solo aspetti positivi. Questa norma degli Under, a parer mio, è uno dei difetti da eliminare.
Ps: quali e quanti fuoriclasse ha prodotto il calcio italiano, da quando le norme garantiscono il posto ai giovani, anziché farglielo sudare? Mi pare pochini, e magari non è un caso che il nostro movimento, e la nostra Nazionale, siano sempre più modesti.
Mauro Coppadoro