Calcio 2a Categoria. “Ecco la mia Busachese”. Intervista al mister Francesco Musu
10 Agosto 2018Hanno disputato un buon torneo nella scorsa stagione e ora puntano a migliorarsi notevolmente. Ne abbiamo parlato in questa intervista con il tecnico della Busachese Francesco Musu, al suo secondo anno di panchina nella formazione del Barigadu.
Mister Musu, che Busachese sarà al via della nuova stagione?
Ci avviciniamo veloci verso l’inizio della preparazione precampionato di questa stagione, che speriamo sia densa di soddisfazioni. Sono arrivati dei nuovi innesti di spessore: Niko Trogu, Stefano Murgia e Maurizio Fadda, abbiamo confermato il blocco che ha ben figurato la scorsa stagione: Masones, Fadda, Curreli, Selis, Tolu, Decortes, Muntoni e tutti gli altri che non cito per questioni di spazio, ai quali speriamo di poter aggiungere altri giovani locali. Dovremo invece fare a meno, fino a Gennaio, di Marco Deidda che andrà a fare un esperienza di studio in Norvegia.
Indubbiamente avete rinforzato la rosa con giocatori di spessore…
Per il quarantesimo compleanno ci siamo regalati il sogno di poter contare su un giocatore e un uomo eccezionale, Federico Trogu, che è senza dubbio un extralusso per la categoria. Salutiamo a malincuore Dario Mereu che è tornato in Eccellenza a Tonara, facendogli un grande in bocca al lupo e speriamo di poter annunciare quanto prima il nome di chi avrà il difficile compito di prendere il suo posto.
Quali pensi potranno essere le differenze rispetto alla scorsa stagione?
Io credo che la differenza la faccia l’entusiasmo e la grinta dei nostri ragazzi, che sono il cuore e l’anima della Busachese. Entusiasti di portare avanti i nostri colori e la nostra storia, entusiasti di poterlo fare crescendo assieme ai nostri nuovi compagni di viaggio.
Che tipo di torneo prevedi, tenuto conto che quasi sicuramente cambierete girone?
Ci aspetta un campionato nuovo, in una veste diversa da quella degli anni scorsi, perché se hai certi elementi in squadra, è inutile nasconderlo, gli avversari ti aspettano carichi ed agguerriti, come noi abbiamo sempre cercato di essere contro le squadre più blasonate; questa è la sfida più difficile. Spero personalmente di riuscire a trasmettere ai ragazzi la giusta carica e la giusta consapevolezza per fare del loro meglio. Il campo poi avrà come sempre l’ultima parola.
Quando iniziate a lavorare?
Ai primi di settembre. Preparazione breve e intensa. Non credo nelle preparazioni infinite che hanno il solo effetto di sfinire i nervi dei ragazzi. Ci si riattiva in preparazione e si tiene la forma con la costanza negli allenamenti e si prova a fare del proprio anche in Seconda.