Intervista Anna Maria Marigliano – N. 03 del 11-03-2016
11 Marzo 2016Le interviste di GuilcerSport – N. 03 del 11-03-2016
ANNA MARIA MARIGLIANO
LA SCOMMESSA VINTA DA COACH MARIGLIANO CON LA PALLAVOLO SEDILO
E’ sicuramente uno dei personaggi del momento. Il suo Pallavolo Sedilo dopo un inizio incerto di stagione ha infilato tre vittorie di fila nel campionato regionale di Prima Divisione Femminile. Conosciamo allora meglio attraverso le interviste di GuilcerSport.it Anna Maria Marigliano, il “condottiero” di questa bella realtà dello sport di casa nostra che ha accettato volentieri di rispondere alle nostre domande.
- Una piccola presentazione per chi non la conoscesse sia dal punto di vista personale, professionale e sportivo..
Mi chiamo Anna Maria Marigliano sono nata a Macomer il 26 giugno 1971, sono laureata in Giurisprudenza e faccio l’impiegata amministrativa in una azienda privata, sposata ma senza figli. Sono cresciuta pallavolisticamente nella squadra della mia città il VBC Macomer, società ancora attiva che milita in serie D e della quale seguo come allenatore una parte del settore giovanile. Sono un 2° grado 3° livello giovanile con Master regionale di alta specializzazione per il settore giovanile. Ho allenato a Borore, poi nel periodo universitario a Sassari nella società Orion, infine a Silanus e da quando ho contribuito a fondare ASD Pallavolo Sedilo, sono l’unico tecnico di questa Società.
- Domanda iniziale d’obbligo anche per lei, cosa ne pensa del nuovo sito di informazione GuilcerSport.it?
Un’ottima idea anche perché tendenzialmente conosciamo e tifiamo squadre molto lontane da noi senza conoscere o sapere che magari, nel paese vicino, c’è una bella realtà tutta da scoprire. Mi piacerebbe che il sito avesse anche una rubrica dedicata alla tecnica. Non tutti conoscono lo sport e non tutti capiscono l’importanza di praticarlo. Qualunque sport sia fa bene praticarlo: aiuta a crescere in modo sano e ti insegna a vivere.
- Ci parli della sua esperienza a Sedilo.
Anche se non è una nuova esperienza, essere l’allenatore del Sedilo é sempre come fosse la prima volta; forse sarà per il fatto che da un paio di anni a questa parte si fa grande fatica a trovare ragazze disposte a sacrificarsi in palestra. Io penso di non potermi lamentare, alleno delle ragazze splendide, c’è chi fa più di 60 km per venirsi ad allenare entro settimana e chi non vede l’ora di rientrare il venerdì dall’Università per allenarsi con le compagne e dare il suo contributo. Se posso vorrei nominarle per dimostrare loro che non sono proprio l’insensibile che a volte per ruolo devo essere: Cinzia Farina, Carlotta Rosa, Giorgia Meloni ed Isabella Mula.
- I risultati fin qui ottenuti sono in linea con gli obiettivi di inizio stagione?
Mi prenderete per matta ma hanno superato di gran lunga le possibilità che si prospettavano ad inizio stagione. Fino all’ultimo non sapevamo neanche se riuscivamo a sopravvivere ma poi grazie alla tenacia unendo le giovani con le più “anziane” siamo riuscite a formare un gruppo numericamente sufficiente per iscriverci al campionato. Io penso che al di là di quello che sarà la classifica finale, noi abbiamo già vinto.
- Quali sono le differenze che ha trovato rispetto a società dove ha lavorato in precedenza?
C’è solo una differenza, nel Sedilo ho ampio margine di movimento per cui riesco forse ad esprimermi meglio. Nelle altre società sono comunque stata bene ma ho lavorato con il freno a mano tirato, non è facile trovare un team che lavori nella stessa direzione…
- La società le ha chiesto subito dei risultati oppure ha messo al primo posto la crescita delle ragazze?
La società da sempre persegue l’obiettivo di far crescere le ragazze, aiutarle nei loro percorsi sportivi ma anche starle accanto nelle piccole difficoltà e nelle gioie quotidiane. Quale medaglia può valere cosi tanto?
- Ci può fare una piccola scheda tecnica delle ragazze
Ci proviamo: Giulia Meloni 1998 schiacciatore e capitano della squadra frequenta da quando aveva 6 anni, di lei ricordo che non c’era allenamento dove non piangesse ma bastava prenderla in braccio e passava tutto. Ricezione, difesa e attacco per lei sono il pane quotidiano; Paola Muscau 1998 il nostro “the wall” il centrale più volte convocato al Regional day con allenatori del calibro di Marco Mencarelli che penso tutti gli addetti ai lavori conoscono per aver vinto il mondiale under 18; Claudia Calderisi 1998 ex Ghilarza é arrivata in palestra demoralizzata dalla pallavolo, non voleva assolutamente fare il palleggiatore adesso ci permette di vincere gare facendo proprio questo ruolo; Giorgia Meloni 1996 schiacciatrice super in ricezione e difesa, quando riesce ad allenarsi (universitaria), devastante in attacco e battuta; Isabella Mula 1996 opposto nell’anima ma per il bene della squadra si sacrifica e gioca centrale; Cinzia Farina opposto diligente e precisa non è una giocatrice appariscente ma fa il cosidetto “lavoro sporco”; Carlotta Rosa ,secondo palleggiatore che ha poco spazio ma sulla quale puoi fare sempre affidamento; Marika Sardara, universale è il nostro jolly a lei toccano i ruoli più disparati. Chiudono Susanna Cuscusa, Valentina Depalmas, Eleonora Mula e Francesca Puddu tutte e 4 le novelline della formazione stanno lavorando bene e velocemente per dare il loro preziosissimo contributo.
- Un giudizio generale sul movimento pallavolistico del Guilcer…
Il movimento pallavolistico del guilcer si riduce a noi e alla squadra di Ghilarza …un pò pochino…
- In tutti gli sport praticati nel territorio ritiene che il lavoro sui giovani sia da considerare adeguato e al passo con i tempi?
Non so come funziona negli altri sport, ma nella pallavolo in generale il lavoro sui giovani non paga subito in termini di risultati, ci vuole pazienza e dedizione, una buona dose di autostima e grinta ma soprattutto ci vuole passione! Quando un allenatore riesce a trasmettere passione soprattutto ai giovani ha trovato la sua strada altrimenti è meglio che cambi mestiere!
- Cosa sta cercando di trasmettere dal punto di vista educativo alle sue allieve?
Alle mie atlete cerco di insegnare il rispetto per loro stesse e per le compagne, per il tecnico, per l’avversario che non è un nemico, per le regole. Cerco di insegnare che l’intelligenza è l’unico mezzo con cui combattere e vincere le proprie battaglie, che la determinazione e la volontà può abbattere qualsiasi ostacolo. Cerco di insegnare valori come solidarietà, condivisione ed unione. Cerco di insegnare loro ad essere persone, belle persone!
- A Anna Maria Marigliano cosa vorrebbe si avveresse per il suo futuro come tecnico?
A me stessa auguro di continuare a credere in quello che faccio per ancora tanto tanto tempo. La ringrazio per l’attenzione che mi ha dedicato e le rinnovo i complimenti per il sito guilcersport.it W lo sport!
Grazie a lei per l’interessante intervista e in bocca al lupo!
Serafino Corrias