LE INTERVISTE/ Il tecnico tonarese Bicio Miceli: “Auspico che il calcio “post Covid” rientri nei parametri della parola dilettanti”
12 Agosto 2021Reduce da alcune belle stagioni a Meana Sardo, dove ha anche conquistato una promozione In Prima Categoria, il mister tonarese Bicio Miceli guarda per ora dall’esterno la ripresa dei campionati regionali. Miceli dopo una importante carriera da calciatore nel suo paese, ha allenato a Tonara, Aritzo, Atzara, Ovodda e appunto il Meana Sardo.
Mister Miceli, da osservatore, almeno sino al momento, come vedi lo stato di salute del calcio dilettanti?
Per quel che mi riguarda, penso che lo stato di salute del calcio dilettantistico sia stato sanissimo almeno sino agli 1999/00, dopo di che, lentamente ed inesorabilmente, il modo di fare calcio con una valenza dilettantistica adeguata è stato dilaniato da delle politiche a mio modo di vedere scellerate. Il “costruire calcio” è stato scalzato “dal!’acquistare calcio”; quindi la speranza è che il calcio “post Covid” possa far rientrare i parametri calcistici in un regime adeguato alla parola “Dilettanti”. Sappiamo tutti benissimo che la voglia di primeggiare è un qualcosa che a noi addetti ai lavori, che siano Dirigenti/Tecnici/Calciatori, ci prende alla grande e ci fa commettere degli errori; ma allo stesso tempo bisogna essere razionali e realisti nel dare un segnale positivo al nostro mondo calcistico. Un segno “positivo” che sia il costruire calcio di prospettiva, con una super valorizzazione delle Scuole Calcio e dei Settori Giovanili e con una continuità di crescita nelle varie “Prime Squadre”.
Come giudichi la stagione post e dentro il Covid?
La speranza che il Covid non possa incidere sulla stagione oramai alle porte è tanta, ma penso che qualche difficoltà la possa lasciare, dopo più di un anno e mezzo di stop sarebbe anche normale. Ma tutti noi dobbiamo essere ottimisti e guardare al futuro con serenità e buon senso.
E’ pronto Bicio Miceli per rientrare nella mischia?
Bicio Miceli, sarebbe non pronto ma prontissimo. Ma, ahimè, non dipende da me, non sono uno che si propone, ne uno che ama essere sponsorizzato dai vari “amici” di turno e ne tantomeno uno che porta lo “sponsor”. Dev’essere il mio modo di far calcio, la mia passione, la mia correttezza nel rispetto dei regolamenti, la mia “fedina” calcistica ed i miei valori a sponsorizzarmi, Se così non sarà e se in passato non ho dimostrato le mie caratteristiche, precedentemente citate, sarà giusto stare a “casa. Colgo l’occasione intanto per salutare tutti i miei colleghi.