Volley femminile. La parola ai protagonisti: Barbara Meloni dell’Ariete Oristano
23 Maggio 2019E’ stata sicuramente una delle giocatrici più importanti dell’Ariete Mareblu’ Oristano, che ha conquistato sabato scorso il lasciapassare per la B2 nazionale al termine della gara tre al Pala Conti di Ghilarza.
Stiamo parlando di Barbara Meloni che ha accettato volentieri di essere intervistata.
Barbara, intanto complimenti per la promozione, lo ritieni un verdetto giusto al termine delle tre gare di play off con il GSD Volley Ghilarza?
Grazie per i complimenti. Ritengo che il risultato sia strameritato. In gara 1 vincevamo il tie break 14 -10 e abbiamo avuto 4 match point per chiuderlo e non ci siamo riuscite, bravissime le avversarie ma anche demerito nostro.
Il vostro un torneo dalle due facce…
Nel girone di ritorno, a parte la prima gara contro il Tortolì, che abbiamo perso, per punti fatti eravamo prime in classifica non avendo più perso nemmeno una partita sino a gara 1 dei play off.
Considerando che nel girone di andata siamo state anche penultime in classifica, basti pensare che dopo le prime 5 gare avevamo fatto 1 solo punto, questa è una grande impresa. Abbiamo rigirato un campionato.
Ci vuoi fare una piccola scheda personale per chi non ti conosce?
Evitiamo di indicare la mia data di nascita ancora sconosciuta a molti. Provengo da una famiglia di sportivi, mia madre oltre che giocatrice è stata allenatrice di pallavolo sino alla B1. Nasco come attaccante ed esordisco in C2 (all’epoca c’era ancora la divisione tra C2 regionale e C1 Nazionale) all’età di 12 anni.
Divento palleggiatore all’età di 15 anni, su richiesta di Giuseppe Bosetti che durante le selezioni del piano altezza mi fa una grande promessa… ma nel momento più importante ho un infortunio e il mio sogno viene infranto. Comunque vinco da primo alzatore, quello stesso anno, il campionato di serie C1 nazionale con la Pallavolo Cagliari.
In seguito ho militato diversi anni in B2 con la Tespiense, con l’Hermea di Olbia e la B1 del Deledda Quartu, oltre a diversi campionati disputati in serie C che negli ultimi anni ho preferito ai campionati Nazionali per via del lavoro.
Nel tuo palmares cosa metti?
Ad oggi ho vinto 8 campionati. Un anno ho sfiorato l’ambito sogno di stare in serie A anche se non da primo, con il Tortoli, dove sono stata alcuni mesi ma poi ho dovuto rinunciare perché a lavoro non mi venne concessa l’aspettativa; l’anno scorso dopo avere accettato ad Oristano ho ricevuto una chiamata per fare il secondo in A2, ma avendo già preso l’impegno con l’Ariete e sempre per problemi legati all’attività lavorativa non ho potuto prendere neppure in considerazione l’allettante opportunità.
Un tuo giudizio sull’Ariete?
La società Ariete mi ha da sempre affascinato . Ho sempre avuto sensazioni positive nei loro confronti e ne ho sempre sentito parlare bene. Oggi posso dire, avendo avuto l’onore di giocarci, che confermo appieno quanto detto sopra.
E’ una ottima società, con un vivaio incredibile di giovani fuori misura per gli standard sardi e che ha disposizione diverse bellissime strutture e un palazzetto che sembra quasi da serie A.
Insomma un ambiente dove far bene..
Qui tutto è genuino dall’aria che si respira alle persone che militano intorno e dentro la società. C’è grande entusiasmo e professionalità e questo è pane per la crescita dello sport.
Come ti hanmo accolta nel gruppo?
Sono stata accolta con grande fervore, supportata tutto l’anno e credo che tra me e tutti loro si sia instaurato un bellissimo rapporto. La vedo insomma come una seconda famiglia.
Parliamo della B2, quanti innesti servirebbero secondo te per far bene, considerato che due stagioni fa l’Ariete retrocedette?
Per disputare un campionato dignitoso, potrebbero servire 3 innesti a mio avviso. Tenendo poi presente che non so se alcune atlete daranno la disponibilità per l’anno venturo, e senza dimenticare inoltre che abbiamo una squadra molto giovane, potenzialmente capace ma inesperta .
La prossima stagione rimarrai ancora ad Oristano?.
Se confermata, potrei pensare seriamente di restare: amo le mie compagne, la società, il palazzetto e il nostro carissimo pubblico.
Chi ti ha colpito di più delle veterane in questa stagione?
Durante l’anno solo la mia ex compagna, nonché amica Emanuela Piccioni, detta “Piccio”, mi ha veramente lasciato senza parole. Erano anni che non la vedevo giocare così.
All’inizio ho pensato bonariamente che si dopasse ma poi ho capito che era solo dopata di voglia di vincere e determinazione. Però stimo da sempre anche Giovanna Ciuffreda con la quale avrei sempre voluto giocare, Sara Orro e vedo veramente un potenziale immenso in Marcella, la centrale del Ghilarza di cui ignoro il cognome.
Tra le mie compagne, prima di arrivare in società, conoscevo da avversarie Valentina Soppelsa e Cristina Nonnis, i due pilastri della squadra che hanno confermato appieno le mie aspettative. Veramente due ottime atlete. Vedo però un futuro roseo per alcune “piccole” ma solo di età, che molti hanno avuto la possibilità di ammirare in questi entusiasmanti play off.
Un consiglio a chi fa Volley?
Un consiglio che vorrei dare: “giocate sino a quando ne avete le forze. La pallavolo è uno sport bellissimo”.
Hai qualche ringraziamento da fare?
Si, vorrei ringraziare Giampiero Meloni e Riccardo Anelli per avermi accompagnato in questo bellissimo viaggio, senza loro non sarebbe stato fattibile prendermi questo impegno.
Come vorresti concludere questa intervista?
Con una frase che mi piace tantissimo: “Ci sono persone che sognano la vittoria e altre che rimangono sveglie per conquistarla”.
Grazie a Barbara Meloni dell’Ariete per la collaborazione e disponibilità.