Le interviste sotto l’ombrellone. Chiacchierata di Giuseppe Sotgiu con il portiere Simone Deliperi
30 Luglio 2018Il nostro ospite di oggi per la rubrica estiva delle interviste è Simone Deliperi, che ha chiacchierato con GuilcerSport di calcio regionale a tutto tondo, considerata la grande esperienza del numero uno di Valledoria.
Simone il tuo 2018 è stato un anno particolare. Calcisticamente con il Valledoria è stata una stagione sfortunata per vari fattori. Privatamente invece è stata una bella estate, in quanto ti sei sposato e quindi cogliamo l’occasione per rinnovarti gli auguri da parte di tutta la redazione. Torniamo al calcio. Attualmente ci risulta che sei svincolato, hai ricevuto proposte? Com’è la tua situazione al momento?
Grazie per gli auguri. Sì, ho ricevuto delle proposte, ma non mi voglio mettere fretta. Le ultime scelte le ho fatte senza pensarci troppo, sbagliando valutazione. Al momento sto lavorando, questo mi permette di aspettare l’occasione giusta se non subito anche a campionati iniziati.
Questi ultimi due anni sono stati negativi per il Deliperi che tutti conosciamo. Dopo una stagione strepitosa con il Ghilarza, conclusasi con la vittoria di Coppa italia e supercoppa (a Bosa sei stato senza dubbio il migliore del Ghilarza respingendo ogni conclusione dei padroni di casa), il passaggio al Castiadas con ottime prestazioni. Poi, per vicende extra calcistiche, a dicembre vi siete separati: l’arrivo a Sorso ti ha danneggiato? Di Valledoria cosa dici?
Ho una carriera ventennale alle spalle. È normale che non tutte le annate vadano come si desidera all’inizio. Ho 10 anni di professionismo, 6 campionati di serie D e 7 di Eccellenza. Ho visto il calcio in varie categorie e mi sento un professionista al di là della categoria in cui gioco. So che il calcio dilettantistico è particolare. Sicuramente Sorso non mi ha danneggiato, perché oggi purtroppo vedo che queste cose capitano con frequenza da più parti. Forse mi ha danneggiato la troppa voglia di rientrare, perchè mi ha spinto a scegliere Valledoria, in cui purtroppo, sin da subito, si capiva che tutto era tranne che calcio. Per me è stata una delusione grandissima perché sono di Valledoria, ma posso dirti tranquillamente che è giusto essere retrocessi. Nel calcio non ti regala niente nessuno, soprattutto se affronti in quel modo un campionato come l’Eccellenza. Eravamo a livelli di squadra amatoriale, quindi c’è poco da rammaricarsi, soprattutto se anche in un contesto del genere si è cercato di fare il massimo ugualmente.
Non mi sento danneggiato, ripeto che sono convinto di aver sbagliato scelte tra Sorso e Valledoria, ma le prestazioni e le partite le ho fatte anche in questo ultimo anno e mi sento senza presunzione il portiere di sempre. Il fatto di dire quello che penso ed essere una persona vera, lo vedo come un grandissimo pregio. Purtroppo si incontrano tante persone false in questo ambiente.
La Torres è parte di me. Avrei visto bene una società allargata con il discorso del Latte Dolce. Credo che nel calcio di oggi, per arrivare dove la Torres merita, sia importante unire le forze. Speriamo che il discorso si possa riproporre o comunque vedere Sechi affiancato da persone che insieme riportino la Torres in alto.
Grazie a Simone per questa gentile intervista e in bocca al lupo da tutta la redazione di GuilcerSport.