Calcio 1a Categoria C. San Marco Cabras. Troppo brutta per essere vera
30 Ottobre 2017Dalla ricostituzione della società rossonera, nel 2008, è la prima volta che società e tifosi si trovano a fare i conti con una sconfitta di queste dimensioni numeriche. Il tennistico 7-1 inflitto dall’Abbasanta, nella quinta giornata del campionato di Prima Categoria, non concede spazio a repliche ma solamente a un mea culpa generale che società, tecnici e calciatori, sono chiamati a fare.
A una sconfitta di questa portata non si possono trovare giustificazioni di alcun tipo.
Non bastano le assenze, seppure importanti a soprassedere sulla Caporetto calcistica della San Marco. E neppure il salto di categoria o l’oggettiva superiorità degli avversari, valgono a giustificare quanto visto, oggi sul campo comunale di Abbasanta.
Uniche note di cronaca, lo sfortunato esordio del giovanissimo incolpevole portiere della Juniores, Alberto Grussu, (che avrà, davanti a sé, mille occasioni per riscattarsi) stante la contemporanea indisponibilità di Chessa e Meli; il penalty effimero, trasformato, nella ripresa, da Cossu, quando i padroni di casa erano già avanti di quattro reti.
Già mercoledì, si tornerà in campo per il turno infrasettimanale che vedrà di scena, sul manto erboso di via Tharros, i cugini dell’Oristanese, per un derby che, per la San Marco potrebbe rappresentare il primo crocevia della stagione. Una nuova sconfitta rischierebbe di risucchiare la formazione lagunare, nelle sabbie mobili della zona retrocessione e l’obiettivo di inizio stagione, di una salvezza “tranquilla”, potrebbe, repentinamente, trasformarsi in una lotta senza quartiere per poter restare aggrappati, con le unghie e con i denti, al treno della prima categoria.
Una situazione del tutto nuova, per una squadra che, negli ultimi quattro anni, ha sempre lottato per traguardi ambiziosi, seppure in categorie inferiori.
Bisogna subito resettare tutto, laddove fosse necessario, fare un bagno di umiltà e, soprattutto, ritrovare l’orgoglio di indossare la maglia della San Marco di Cabras.
Questo può essere il punto di partenza per risalire la china, già da mercoledì.
La società, i tecnici e i calciatori sono chiamati a fare quadrato e a serrare le fila, relegando quanto accaduto ad Abbasanta, al museo degli orrori calcistici, che si auspica di non dover più riaprire.
Gli sforzi compiuti finora non meritano di essere vanificati e sviliti da prestazioni e risultati come quelli che i rossoneri riportano dalla trasferta di Abbasanta.
Testa bassa e pedalare. Tutti insieme e tutti nella stessa direzione. Perché, se è vero che si può cadere, anche rovinosamente, è altrettanto vero che rialzarsi diventa un imperativo morale per sé stessi e per quei valori che si rappresentano quando si indossa la maglia della San Marco.
Nessun dubbio sulla capacità di reazione dei lagunari. Non resta che attendere il verdetto del campo perché alla vuote parole seguano fatti, in grado di riabilitare tutto il movimento calcistico rossonero, dopo la batosta abbasantese.
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